Il referendum che si terrà tra qualche giorno rappresenterà qualcosa di più di una semplice espressione di voto popolare. E’ ormai palese che tutto il mondo occidentale si trovi di fronte a una svolta storica di cui si parlerà negli anni a venire.
Noi italiani, grazie a Beppe Grillo, il nuovo Giuseppe Mazzini, siamo stati i primi a dare un segno di svolta e abbiamo fatto da esempio per gli altri in Europa. In Spagna c’è aria di cambiamento, se non di rivoluzione, di rivoluzione quella vera!
Il risultato più importante che questo referendum potrà darci sarà rappresentato dalla percentuale di votanti, dal superamento del quorum, non tanto dai singoli risultati del SI o del NO perché nel frangente storico in cui ci troviamo, NESSUNO ci costruirà delle centrali nucleari senza rischiare seriamente di farsi del male, così come nessuno riuscirà a privatizzerà l’acqua pubblica prescindendo da un unanime consenso popolare.
Quello che interessa a molti cittadini attivi, in questa fase di profondo cambiamento, è quanto possono contare sui loro concittadini! Ciò che attendiamo di vedere la prossima settimana è se, come popolo, siamo in grado di avere una coscienza sociale capace di raggiungere obiettivi comuni! Ci interessa vedere se, a seguito di una congrua campagna di informazione, siamo in grado di mobilitarci come popolo coeso e deciso.
Sarà in base a questi parametri che molti giovani troveranno il coraggio di esporsi singolarmente per la collettività. Molti giovani stanno fremendo, aspettando l’appoggio, almeno morale, dei loro concittadini, del loro popolo!
Anche noi del blog di “Pensare Liberi” stiamo attendendo con ansia questo risultato. Se le cose andranno per il verso giusto, sappiate che questo referendum rimarrà nei libri di storia, sarà indicato dagli storici e dai sociologi come la scintilla dell’inizio della svolta!
Questo referendum ha come suo più grande ostacolo il raggiungimento di un quorum ed è proprio in questa combinazione di eventi e difficoltà, in questa prova di forza che sta l’anomalia storica di cui un giorno, si spera, ne studieremo le conseguenze… noi o i nostri figli.
Questo referendum è molto più di quello che può sembrare. Se supereremo il quorum allora avrà inizio una meravigliosa battaglia di liberazione. Ve ne accorgerete anche dal nostro blog.
Per chi ancora non se ne fosse accorto, per chi ancora non lo sapesse, per tutti i “non addetti ai lavori”… siamo in guerra!
Tratto da “Mio caro nemico – La guerra quotidiana in famiglia e nelle istituzioni” di Francisco Mele:
Le strategie e le tattiche adottate dagli Stati in guerra si ritrovano con analoghe dinamiche nel sociale e nel privato. E’ la guerra che tutti i giorni ognuno deve sostenere per poter affrontare le sfide dell’esistenza, ed è il campo in cui si addentra l’indagine del terapeuta alla ricerca di possibili soluzioni. Il nemico può diventare l’organizzatore esistenziale di chi attraverso di lui riesce a dare un senso alla propria vita: il nemico organizza e orienta il mio desiderio. Lo studio indaga la violenza esaltata dalla attuale crisi economica e trasferita sul piano microsociale all’ambito familiare attraverso il modello della competizione all’estremo, del guadagno come obbiettivo dominante e della logica del tutto o niente. Nel saggio vengono descritti e analizzati casi ricavati nell’ambito del lavoro e situazioni familiari appartenenti a differenti livelli sociali e culturali nei quali si manifestano i segni del disagio conseguenti ad una crisi che è morale oltre che economica.
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COMUNICATO 09/07/2011 – Iniziativa N°1
Pensavo fosse rivoluzione… invece era un calesse. E ora? PROGRAMMA ATTUATIVO.
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10 giugno 2011 a 10:28
Siete stati lungimiranti con questo post. Sembra che abbiate scritto voi le cose che Grillo avrebbe dovuto dire ad anno zero!
Complimenti!
22 giugno 2011 a 09:53
E’ MOMENTO DI CAMBIAMENTO !!! FURI TUTTA LA CLASSE POLITICA E RIDIAMO AL POPOLO
” COSCIENTE ” IL POTERE DI AZIONE PER IL BENE E IL FUTURO DI TUTTI NOI !!!
22 giugno 2011 a 10:47
Caro lettore,
noi italiani, dati alla mano, siamo il popolo di gran lunga più tartassato d’Europa e le ingiustizie che subiamo sono abominevoli in confronto a paesi come l’Islanda, la Grecia o la Spagna. Ho la sensazione che il popolo italiano si sia assuefatto a tutto questo, soprattutto i giovani che non hanno punti di paragone avendo vissuto solo il marcio. Credevamo fosse più facile fare quello che tu giustamente RECLAMI CON FORZA, ma è più difficile di quello che pensavamo. Altri popoli per meno, ma molto meno, hanno rivoluzionato il loro sistema paese senza esitare!
Bisognerebbe selezionare un élite di persone e partire da queste, solo che questa strategia spesso finisce con un paio di arresti e tutto ritorna come prima. Tutti i giorni arrestano ragazzi che vengono definiti di “gruppi anarchici” e la TV ce lo fa sapere in modo molto “mirato” e strategico. D’altronde le autorità hanno ragione: se fai parte di un élite (e non di un popolo) che vuole rivoluzionare le cose allora sei contro il sistema e se sei contro il sistema sei INOPPUGNABILMENTE anarchico. Giuseppe Mazzini ci è riuscito e l’ha potuta raccontare… tanti e tantissimi altri NO.
Cerchiamo di fare opera e propaganda di sensibilizzazione per far uscire allo scoperto tutti i cittadini disposti a diventare ATTIVI e di convincerne altri a diventarlo… Insomma lavoriamoci su bene e con intelligenza perché da dietro le sbarre non si cambia niente…
Con affetto.
Luca Rivoli
29 giugno 2011 a 12:48
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