“Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano.” M. Luther King
“La ricerca della verità e della conoscenza è una delle più alte attività umane, anche se spesso ne menano più vanto quelli che meno vi partecipano.” Albert Einstein
Premessa: Il presente è uno di quegli articoli che fanno perdere lettori e consensi. Noi non siamo alla ricerca ne del primo, ne del secondo, ma solo della verità. Se questo comporta delle perdite allora è un rischio che siamo disposti a correre. Siamo molto più interessati a tutti quei lettori a cui preme sapere la verità, anche contro i loro principi, anche contro i loro interessi. Sapere, riflettere, decidere. Spesso il percorso della conoscenza oggi segue la linea contraria: decidere (decido cosa voglio sapere), riflettere (rifletto se mi sta bene quello che ho di fronte), sapere (annovero o meno tra le mie conoscenza quello che è passato dai due filtri precedenti). Buona lettura.
Alla gentile Direzione di Avvenire.it,
buongiorno, sono Luca Rivoli co-redattore del blog “Pensare Liberi”. Ci occupiamo di ricercare la verità e di contribuire alla sua diffusione nonché stuzzicare la volontà nei nostri lettori nel ricercarla a loro volta e per invogliare quante più persone possibile ad informarsi liberamente.
Siamo orgogliosi di affermare che ci occupiamo di argomenti di cui nessuno vuole occuparsi e di cui nessuno vuole prendersi la responsabilità e il rischio di parlarne. Non ci interessa avere consensi o appagare nè aggredire nessuno. L’unico nostro vero interesse sta nella Verità Vera, quella che fa male, che ferisce, che ti sbatte a forza davanti allo specchio.
Ad oggi ci siamo guadagnati la fiducia di oltre 30.000 lettori in soli 3 mesi. Data la missione potrebbe definirsi un “miracolo”, ma crediamo più che altro si tratti di vera e propria sete di verità repressa.
La redazione del blog è composta da 4 membri interni e altri collaboratori esterni. Annoveriamo la presenza di una psicologa, un sociologo, un giornalista, e un esperto in informatica, marketing e comunicazione. Io rappresento quest’ultimo.
La mia specifica missione è quella di contribuire alla diffusione di informazioni utili al vero cambiamento, a partire da quello economico-istituzionale per finire con con quello sociale e dei valori di base. Il secondo tipo di cambiamento sembra essere considerato quello portante, a detta anche di economisti, sociologi e psicologi.
Per aiutarmi in questa missione mi sono anche “immolato” a fare da vero e proprio “infiltrato” nella rete internet, tramite Facebook, Twitter e altri social network. I mie colleghi non mi invidiano certo, ma tramite questo contatto con milioni di realtà e pensieri ho avuto modo di provocare, stuzzicare e fotografare un mondo che a molti sfugge in quanto viene dato per scontato.
Nello stesso tempo mi occupo di verificare le informazioni che transitano in rete e nei media in genere perché credo fermamente che oggi sia necessario avere il coraggio di sfondare il muro della verità, dietro il quale si nascondono milioni di cittadini terrorizzati da una sempre crescente campagna di aggressione nei confronti delle tradizioni e dei valori della Famiglia, considerati come un refuso medioevale e bigotto, da estirpare definitivamente e da archiviare alla storia.
La Chiesa non è certo stata risparmiata, anzi, essendo da anni, da decenni, nel mirino degli anticlericali (evolutisi in “anti religionisti” con la tendenza ad evolversi ulteriormente alla fase di persecutori di Cristiani) sta subendo gli attacchi più duri della storia e non tutti sono privi di fondamento.
Scrivo personalmente questa lettera in quanto Cristiano, non per difendere la Chiesa, ma per riportare un pensiero che accomuna molti Cattolici, definiamoli, critici.
Tutti noi fedeli vorremmo difendere la Chiesa dagli attacchi che essa riceve, ma è molto difficile farlo ed elenco alcuni dei motivi che ci sono pervenuti dai lettori Cattolici:
*Le opinioni espresse di seguito sono una raccolta di email inviateci in redazione da parte dei nostri lettori*
1- I preti che vogliono raccogliere consenso mediatico parlano come divi del rock, peggiorando di fatto la visione che la popolazione ha della Chiesa. Se un anticlericale e anti religionista trova condivisibili le parole espresse da un parroco, la logica mi dice che forse chi ha parlato non è un vero parroco, se non nell’investitura. (Paolo da Bergamo)
2- Sono cattolica e di conseguenza partecipo con la mia famiglia regolarmente alla Santa Messa. Inutile negare che oggi andare in Chiesa è, per certi versi, poco differente rispetto all’andare in discoteca. Minigonne, scollature e tacchi da 15. Il parroco non dice nulla durante la funzione, tanto che a molti viene il sospetto che il tacere di fronte a queste “nudità” nasconda un piacere nel guardarle. Come dare torto a chi pensa questo? (Annarita da Napoli)
3- La Chiesa Cattolica (e qui vi invito alla riflessione) commette un grave reato e la più grande bestemmia: censura la Bibbia. Donne “nude” in Chiesa? Uomini privi del senso del dovere e della responsabilità? Basta aprire una pagina a caso della Sacra Bibbia per trovare un verso che condanna questi atteggiamenti, ma questi versi pare non esistano più per la Chiesa. Si censura la parola di Dio per essere moderni e alla moda. […] (Andrea Michele da Milano)
4- [..] Senza che il mondo ecclesiastico se ne rendesse conto, si è introdotta una modalità relativista nella lettura delle Sacre Scritture, proprio quel realtivismo che la Chiesa tanto rimprovera. Molti fedeli sono delusi perché partono dal presupposto che Dio non segua di certo la moda, come del resto in tutte le altre religioni, mentre per la Chiesa Cattolica, a quanto pare, è importante adattare la religione e il concetto di Dio alla moda. (Saverio da Bologna)
5- Credo fermamente che la Chiesa debba devolvere i propri beni per venire in contro a tutte le persone in difficoltà, ed è l’ora che questo, dopo quasi duemila anni, si faccia. (Felice da Milano)
6- […] A questo aggiungiamoci una storia passata assai compromettente, origini contraddittorie e un presente dove il reato di pedofilia è ormai associato alla Chiesa Cattolica. Possiamo dare la colpa ai complottisti e agli anti-religionisti, ma credo sia meglio riflettere. Anche se sono una donna mi metto onestamente nei panni di un “prete” che compie la scelta del celibato e che si trova in un oratorio pieno di “ragazzine” con vestitini sexy e calze da Lolita, oltre che sessualmente molto, anzi troppo, disinibite. Di questa tentazione, nella quale cadono anche alcuni “preti”, chi ne è responsabile? I genitori che le vestono così senza rendersi conto di quello che fanno, manipolati da modelli televisivi? Anche e alcuni genitori, come me, sanno consa intendo. I preti a cui piace guardare e in alcuni casi abusare? Ovviamente si, ma la colpa sta anche alla fonte: la Chiesa “moderna”, relativista e censuratrice della Bibbia che ha ceduto il passo al mercato senza opporsi, se non con fragili azioni, lasciando fedeli e non fedeli in uno stato in cui non esistono riferimenti sa seguire. (Tiziana da Messina - commento pubblicato su facebook dal redattore Luca Rivoli)
7- Invito a leggere questa intelligente provocazione de “L’Unità” che io da Cristiano mi permetto di rivolgere in critica alla Chiesa che ha abbandonato la parola di Dio deludendo moltissimi fedeli a quanto pare: http://www.unita.it/rubriche/fornario/comodi-integralismi-1.316702 (Maricela da Genova - commento pubblicato su facebook dal redattore Luca Rivoli)
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Dopo aver letto e condiviso molte email con i lettori, il mio personale invito alla Chiesa Cattolica è quello di riflettere sul fatto che forse è Lei ad essersi allontanata dalla parola di Dio. Le email sull’argomento sono molto numerose e sono state selezionate quelle dal contenuto più marcato e si è cercato di “accontentare” tutte le riflessioni pervenute. Come è facile osservare anche se la cosa può stupire, c’è una linea comune: la voglia dei cattolici di vivere i precetti religiosi e questa voglia è in vertiginoso aumento proprio nei paesi più laici ed emancipati del mondo.
Vediamo con cosa abbiamo a che fare.
Cito alcune notizie che aiuteranno molti a riflettere:
In Svezia, il popolo femminista per eccellenza, si sta verificando un fenomeno inarrestabile che è quello della conversione all’Islam delle donne! E’ singolare il concetto che ne viene fuori: “tutto, basta che non sia Cristiano”. La voglia di una Religione che faccia da guida è forte, spesso inespressa o taciuta da chi la desidera, per paura di essere definito retrogrado e bigotto, soprattutto in quei paesi del nord presi ad esempio da movimenti politici, femministi, laici e atei d’Italia, dove l’inarrestabile fenomeno dei suicidi di massa da parte delle donne Danesi, Svedesi e Olandesi sta mettendo in crisi politica e istituzioni tutte.
Concludo con una notizia di supporto a quelle sopra riportate: non tutti sanno che la Svezia detiene il record mondiale di violenza sulle donne! Ma nessuno fa domande e nessuno osa dare risposte. Troppo scomodo, troppo anticonsumistico, troppo anticapitalistico. La distruzione della famiglia e dei rapporti tra uomo è donna è alla base dell’economia occidentale; così si consuma 8 volte di più!
VIOLENZA SULLE DONNE:
Da venerdì nei cinema Uomini che odiano le donne (Bim), trasposizione del primo capitolo della saga letteraria “Millennium” firmata da Stieg Larsson
In Svezia si rifugiano nell’Islam, per fortuna non c’è solo la fede Cristiana!
Quando ho avviato l’indagine per capire le cause del malcontento tra i fedeli nei confronti della Chiesa mi aspettavo risposte di tipo “politico”: corruzione, privilegi, pedofilia, ricchezza economica ed invece, con mia grande sorpresa, il malcontento sta in una non rappresentata richiesta di integralismo cristiano. La Chiesa va guarita, rafforzata nella fede e non distrutta insomma. Questo è il messaggio che ne viene fuori.
E’ mio dovere riportare. E’ dovere di tutti riflettere.
RingraziandoVi per l’attenzione e per aver accolto questo sfogo e nello scusarmi se mi sono arrogato l’intento di invitare alla riflessione, vorrei sottoporVi una questione importante.
Ho esordito dicendo che è difficile difendere la Chiesa. Ho letto con molto interesse l’articolo “Quelli che l’Ici e la Chiesa cattolica” e l’ho diffuso e difeso in rete, proprio a contrasto della campagna di diffamazione sull’ICI.
A questo articolo mi è stato risposto con altri articoli, alcuni davvero dal contenuto povero, altri invece più interessanti e a questo proposito Vi invito alla lettura di questa notizia data da due giornali diversi che la confermano “Coppia di egiziani sfrattati dalla Curia. Lei incinta dorme in macchina e perde il bambino”. Indagando nelle fonti sono venute a galla molte contraddizioni:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/18/la-curia-e-il-bimbo-mai-nato/119389/
Abbiamo il dovere di chiedere spiegazioni sull’accaduto e soprattutto quello di dare spiegazioni.
Aiutateci in questo.
Grazie infinite per l’attenzione, attendo fiducioso un Vs riscontro.
Cordialmente
Luca Rivoli - redazione di “Pensare Liberi”
POSTFAZIONE
Si tratta di una raccolta di idee, si citano fonti. Non si difendono opinioni di parte, ma semplicemente si espongono. E’ una lettera autenticamente inviata alla redazione di “Avvenire.it”. La verità si può solo affrontare e nonostante i tentativi di censura, prima o poi, viene fuori sempre. E’ un principio sociale, metafisico, psicologico (Freud). Scrivere e pubblicare articoli di questa portata non è cosa semplice, soprattutto perché si mettono già in conto reazioni “allergiche”. E’ più facile affrontare argomenti che generano consenso, ma a che serve farlo? Solo a generare appunto consenso. Riflettere e leggere con attenzione e tra le righe è sempre utile. Si parla tanto di vergogne di stato, giusto? Ma solo di quelle “consentite”? Solo le vergogne che si possono raccontare? Questo tipo di vergogne, in realtà, rappresentano l’uovo di Colombo.
Non vi preoccupa che il vostro governo e le vostre istituzioni, nonché la scuola, indichino paesi come la Svezia o l’Olanda o la Danimarca come punti di riferimento da raggiungere? E non vi preoccupa che nessuno vi dica che questi paesi sono socialmente morti dentro? Non vi preoccupa che le donne in questi paesi si suicidino, morendo come mosche? Non vi preoccupa che in questi paesi si registra il record di violenza sulle donne? Non vi fa riflettere che in questi paesi le donne si convertono all’Islam? Insomma: COSA VI SERVE PER RIFLETTERE? Nell’articolo è scritto questo ed è sufficientemente documentato. Non dovrebbe dare fastidio, piuttosto suscitare scalpore e rabbia nei confronti del nostro sistema che ci inganna così profondamente e che ruba la nostra felicità utilizzando falsi modelli e sofisticando ad arte modelli socialmente estinti.
Si parla molto di Islanda. Si, sono stati bravi gli islandesi e lo testimoniano video e articoli eccezionali sulla loro impresa di rivoluzione economica, ma NESSUNO si chiede se siano o meno FELICI… perché credo che la felicità sia molto più importante della salute economico/finanziaria ed è al di sopra di tutte le ideologie. Questo articolo è quanto di più pertinente alla missione del blog a patto che la verità la si voglia sapere. Se poi questa fa male, purtroppo, è una controindicazione intrinseca… questa è la verità e la si riconosce da reazioni CALDE che si potrebbero avere leggendola.
Luca Rivoli – redazione di “Pensare Liberi”
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24 agosto 2011 a 14:43
LO AVETE PUBBLICATO DAVVERO ALLORA!!! WOW!
Io ho scritto quello che penso, spero che si abbia la voglia di condividere e comprendere.
Vedi, una manda una email e si ritrova le sue parole citate in un articolo. DIFFONDETE!!!!
GRAZIE
Annarita
24 agosto 2011 a 14:49
Credevo si trattasse dell’attentato di Olso, invece non c’entra niente!
Ma secondo voi ad avvenire glie ne frega qualcosa?!
Io sono stato in Svezia e posso dire che li si mbriacano tutti, sonne vecchi e bambini… vedi adolescenti ubriachi e gruppi di ragazze che la notte vanno in giro con la piomba addosso e menano, MA MENANO!!! Soprattutto le coppie di anziani e i barboni!
A me della chiesa invece non me ne frega un fico secco, ma per il resto le notizie contenute nell’articolo sono notevoli.
Anche se l’articolo mio preferito è quello delle dimissioni di Berlusca!!! Fatene ancora!!!!!
24 agosto 2011 a 15:43
CI SONO ANCHE IO!!!! SONO SAVERIO DA BOLOGNA NELL’ARTICOLO, MA MI CHIAMO SEVERINO!!!!!
Grazie per avermi pubblicato l’e-mail anche se solo una parte capisco perfettamente!
SALUTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
24 agosto 2011 a 21:10
Si tratta di una raccolta di idee, si citano fonti, non ci sono opinioni personali. La verità si può solo affrontare e nonostante i tentativi di censura prima o poi viene fuori sempre. E’ un principio sociale. Scrivere e pubblicare articoli così non è semplice, soprattutto perché si mette già in conto reazioni “allergiche”. E’ più facile affrontare argomenti che generano consenso, ma a che serve farlo? Solo a generare appunto consenso. Riflettere e leggere con attenzione e tra le righe è sempre utile. Si parla tanto di vergogne di stato giusto? Ma solo di quelle “consentite”? Solo le vergogne che si possono raccontare? Questo tipo di vergogne in realtà sono solo la scoperta dell’acqua calda. Non vi preoccupa che il vostro governo e le vostre istituzioni, nonché la scuola, indichino paesi come la Svezia o l’Olanda o la Danimarca come punti di riferimento da raggiungere? E non vi preoccupa che nessuno vi dica che questi paesi sono morti dentro? Non vi preoccupa che le donne in questi paesi si suicidano come mosche? Non vi preoccupa che in questi paesi si registra il record di violenza sulle donne? Non vi fa riflettere che in questi paesi le donne si convertono all’Islam? Insomma: COSA VI SERVE PER RIFLETTERE? Nell’articolo è scritto questo e ben documentato. Non dovrebbe dare fastidio, piuttosto suscitare scalpore e rabbia nei confronti del nostro sistema che ci inganna così profondamente e che ruba la nostra felicità. Si parla molto di Islanda. Si sono stati bravi gli islandesi e vedo video e post eccezionali sulla loro impresa economica, ma NESSUNO si chiede se siano o meno FELICI.. perché credo che la felicità sia molto più importante della salute economico/finanziaria e al di sopra di tutte le ideologie. Questo articolo è quanto di più pertinente alla missione del blog a patto che la verità la si voglia sapere. Se poi questa fa male purtroppo è una controindicazione intrinseca… questa è la verità e la si riconosce da reazioni CALDE che si potrebbero avere.
Luca Rivoli - redazione di “Pensare Liberi”
25 agosto 2011 a 10:15
Io mi definisco agnostica, ma non per questo non trovo l’articolo interressante, anzi.
Sono laureata in scienze turistiche ed ho partecipato al progetto erasmus in Svezia, partecipato… sono scappata via perchè non reggevo l’ambiente.
Chi vive in Svezia usifruisce di una società che dal punto di vista del lavoro, delle strutture e dei servizi è eccezionale, nulla a che vedere con l’Italia o la Francia o la Spagna, ma quello che manca ai giovani è tutto quello che abbiamo noi in Italia: le tradizioni. Confermo la forte tendenza ai suicidi tra gli adolescenti, soprattutto donne. Una mia compagna di corso purtroppo rientra in questa percentuale ed è per questo che non ho più retto.
La prostituzione in ambito scolastico e universitario delle ragazze raggiunge percentuali enormi, la maggior parte si prostituisce spontaneamente come niente fosse ed esistono veri e propri “uffici informazioni” dove le studentesse più esperte spiegano come funziona e forniscono i primi “contatti”.
La maggior parte delle mie “amiche” svedesi aveva abortito a meno di 20 anni e mi raccontavano dei loro fratellini alle “scuole medie” ai quali venivano distribuiti preservativi in minuatura della Hatu. Anche in inghilterra mi hanno raccontato che è così.
Sostanza sulla mia breve esperienza Svedese: grande depressione giovanile, alcol, droga, sesso promiscuo di gruppo e occasionale all’ordine del giorno, rifiuto della vita.
Mi fa piacere che se ne parli anche se il ricordo fa male.
Mariabel
26 agosto 2011 a 11:48
Buongiorno Mariabel,
grazie per il tuo prezioso commento.
Tratteremo a breve il fenomeno della prostituzione scolastica, sia quella preadolescenziale che quella universitaria. Ovviamente il nostro compito è quello di dire la verità e quindi sondare, investigare, chiedere, parlare, ricercare per riuscire così a produrre documenti al netto dei “secondo me”, per informare veramente. Alla luce di questo ci farebbe piacere poter avere una tua testimonianza, come nel tuo commento, ma che accenni anche al fenomeno italiano oltre che a quello nordico.
Cordialmente
Marco Cutolo - redazione “Pensare Liberi”
26 agosto 2011 a 11:51
Grazie certo con molto piacere. Vi invierò una email con un mio pensiero al riguardo che scrissi qualche mese fa. Lo condivido con Voi molto volentieri.
Sono iscritta al blog pertanto avete già i miei dati e email.
SALUTI
Mariabel
16 settembre 2011 a 21:31
Molto articolato, audace. Difficile da credere alcune cose che ho letto, ma le ho lette con interesse.
Sono state raccolte le testimonianze che avevano una linea comune oppure avete individuato ceh tra tutte le emeil dei cattolici c’era una lina comune? Non so se è chiara la domanda.
Farà piacere indagare sulla cosa. Partendo dal presupposto che tutti i dati riportati al riguardo dei paesi nordici sono facilmente riscontrabili e sono problematiche conosciute a chi si interessa di società come me, ma totalmente sconosciute ai più ed è una grave mancanza come fate notare nella postfazione.
Audace, difficile. Sicuramente avrete perso dei lettori