Uno degli argomenti nativamente in scaletta sul blog è proprio quello relativo all’argomento del “signoraggio bancario”. Passateci la battuta, ma il signoraggio ormai è inflazionato come tema. Così abbiamo sempre rimandato la pubblicazione di un articolo su tale argomento. Il motivo fondamentale di questa mancanza risiede nel fatto che l’argomento “signoraggio e sistema monetario internazionale” è ben affrontato, argomentato e diffuso da molti siti e blog che da anni si occupano di fare informazione specifica. Questi siti e blog offrono informazioni dettagliate, fonti e bibliografie più che esaustive, per non parlare del l’ottimo lavoro svolto dagli esperti che seguono il problema. Così abbiamo preferito non proporre l’ennesimo, ridondante, articolo sul signoraggio,
Volendo contribuire alla comprensione del fenomeno del sistema monetario internazionale abbiamo deciso di affrontare il tema da un punto di vista discorsivo, da parte di un figlio curioso che chiede al padre. Così abbiamo deciso in redazione di articolare e pubblicare le risposte che inviamo ai nostri lettori e ad alcuni giornalisti che ci chiedono per esempio che cosa si intenda per “debito virtuale o reale”, avendo a disposizione consulenze di esperti nel settore, come nel caso della proposta del dott. Miclavez, autore di Euroschiavi e Euflazione, ospitato, tra l’altro, tra i nostri articoli.
Tra tutte le risposte ai lettori visionate al riguardo di questo tema, abbiamo deciso di pubblicare un caso strettamente personale, ciò che è accaduto due settimane fa tra il nostro co-redattore Marco Cutolo e suo figlio che frequenta il secondo liceo scientifico. Di seguito il dialogo father to son.
Sabato 27 Agosto 2011, ore 21
- <<Papà tu ti occupi di debito pubblico e di economia per le testate e i blog per i quali scrivi?>>
- <<Diciamo di si, tanti se ne occupano in questo momento anche perché è uno degli argomenti portanti di questo periodo di crisi economica. Perché me lo chiedi?>>
- <<Perché voglio cercare di capire cos’è il debito pubblico e poi su internet, su facebook, non si parla di altro se non di questo e del signoraggio bancario. Molte cose non le capisco, pare essere un argomento complesso.>>
- <<In realtà l’argomento non è complesso. Uno dei segreti della riuscita di questo sistema economico monetario sta proprio nella sua banalità, così semplice che è facile sfugga alla mente. Non ti fare spaventare dall’istituzionalità delle argomentazioni. Quando si parla di debito pubblico si parla dello stesso debito che tu concepisci benissimo riguardo l’acquisto di una lavatrice a rate. E’ la stessa identica cosa. Nessuno è più proprietario delle sue ricchezze e del suo benessere, nè della sua salute. E’ tutto prestato, tutto a debito, in tutto il mondo. Più una nazione è ricca più il suo debito è alto. E’ come se in questa casa fosse vietato possedere qualcosa e fosse obbligatorio avere tutto in prestito a rate e con gli interessi. In un mondo così chi ha più cose di conseguenza ha più debito.>>
- <<E questo sarebbe il signoraggio bancario?>>
- <<No, questo è il sistema economico basato sul debito. Il signoraggio è solo una piccola parte di questo sistema anche se nell’ultimo decennio se ne sono esasperati i limiti tanto che il signoraggio bancario si è trasformato molto. Si continua ad usare questo termine per sintetizzare il concetto di privatizzazione della moneta e del guadagno che le banche private come la BCE e la Federal Reserve ne ricavano distribuendola, ormai a prestito e a debito.>>
- <<Non credo di aver capito.>>
- <<Ok. Cercherò di raccontarti la storia in modo da farti degli esempi facili perché sta nella semplicità il trabocchetto. Sei pronto? Seguimi bene.>>
- <<Ci sono!>>
- <<Tutto nasce in Italia (cominciamo bene!) con le repubbliche marinare, in particolare quelle di Genova e Venezia. Dai porti di queste città partivano navi cariche di beni dirette verso altre nazioni, città, repubbliche. Le merci trasportate venivano vendute o in cambio di altre merci o in cambio di monete (gettoni in verità) d’oro. Tutti i beni avevano un valore di mercato basato sull’equiparazione con altri beni o sul relativo valore in oro dell’epoca.>>
- <<Come oggi?>>
- <<Da questo punto di vista si, esattamente come oggi. Quindi le navi trasportavano merci e monete d’oro. Puoi capire il rischio che si correva nei mari durante i viaggi dal porto di Genova sino in Turchia a causa dei pirati e del rischio di essere derubati dell’oro una volta sbarcati a destinazione. Nessun ladro può rubarti sotto il naso 10 carcasse di mucche, ma può benissimo portarti via un piccolo forziere di monete d’oro. Per risolvere questo grave problema la repubblica marinara di Genova, forte del suo impero e del suo mercato in tutto il mediterraneo, decise di creare la prima moneta cartacea, anzi, il primo “titolo” pagabile a vista al portatore, numerato, protocollato, certificato. Perché tutto funzionasse però c’era bisogno che nei luoghi di destinazione dei mercati vi fossero degli istituti delegati dalla repubblica di Genova, affinché si potessero cambiare questi titoli ricevendo in cambio oro. Così nacquero le banche. I mercanti caricavano le navi di merci e invece di caricare forzieri di oro andavano in banca e si facevano dare un titolo che valeva quanto oro si sarebbero dovuti portare. Questo oro veniva versato in banca in cambio del titolo.
A destinazione i mercanti vendevano la merce che trasportavano e ne acquistavano altra per caricare le navi, ma non pagavano più con l’oro (sia in forma di “moneta” o gettone, sia in forma di lingotto) bensì con questo titolo. Il mercante straniero riceveva tale titolo grazie al quale poteva andare in una banca affiliata in zona, presentarlo e ricevere in cambio tanto oro quanto valeva il titolo. Quindi se il portatore aveva un titolo che valeva 100 gettoni d’oro, presentandolo in banca questa prendeva il titolo, lo distruggeva dopo averlo protocollato come “cambiato” e consegnava al portatore 100 gettoni d’oro.>>
- <<Così sono nate le banche?>>
- <<In un certo senso… diciamo che era nato il servizio di deposito bancario. Un servizio utile direi.>>
- <<Eh si, utile e intelligente!>>
- <<Già. Ma a qual punto, una volta che il sistema di credito a distanza era stato accettato ufficialmente in tutto il mediterraneo, accadde l’imprevisto! I titoli avevano acquistato talmente tanta fiducia nei portatori che erano pochi coloro i quali avendone uno si scomodavano per andarlo a cambiare per ritornarsene con le sacche piene di oro. Primo per scomodità di trasporto, secondo per il rischio di essere derubati. Così pochi cambiavano il titolo in oro e molti invece compravendevano beni scambiandosi i titoli. Ora si che si può dire che erano nate le banche! Queste avevano i caveau pieni di riserve di oro e la popolazione mediterranea faceva mercato con i loro titoli perché si fidavano del sistema. Il titolo valeva sicuramente tanto oro quanto riportato sulla facciata del titolo.>>
- <<Ed era vero?>>
- <<Accidenti se era vero!>>
- <<E cosa c’è di sbagliato in questo?>>
- <<In questo niente, ma la storia non finisce qui. Si affaccia il primo lato oscuro del sistema bancario nel momento in cui le banche si accorgono di avere molto oro depositato e inutilizzato, quindi fermo.>>
- <<Perché tutti utilizzavano la moneta cartacea e i titoli lasciando l’oro in banca come deposito reale della loro ricchezza.>>
- <<Proprio così. Da questa constatazione partì un ragionamento di tipo algoritmico, statistico. Le banche erano interessate a un dato molto importante: quante persone andavano a ritirare contemporaneamente l’oro scambiando con questo i titoli? Il dato riportava un numero assai basso, nell’ordine delle unità percentuali. Assumiamo per comodo che la percentuale fosse del 5%. Questo voleva dire che solo il 5% dell’oro depositato in banca veniva richiesto, riscosso, movimentato dai clienti e che il restante 95% rimaneva costantemente in deposito. Allora perché non utilizzare questo oro, questo valore, immobilizzato? Perché non farlo fruttare? Fu così che le banche allora stabilirono una percentuale di “sicurezza” oltre la quale poter operare in tranquillità con l’oro depositato dai clienti, assicurandosi di avere una riserva aurea sufficiente ad affrontare eventuali richieste o picchi di richiesta di cambio oro/titoli. Questa percentuale venne stabilita nell’ordine del 20% circa. Fu così che nacque il concetto e il meccanismo di “Riserva frazionaria“. Questo sistema permetteva alle banche di poter disporre del’80% dell’oro depositato per i suoi affari.>>
- <<Affari? Di che tipi di affari poteva occuparsi una banca?>>
- <<Prestiti. L’80% dell’oro poteva venire utilizzato per prestare oro, denaro, a chi lo richiedesse guadagnandoci l’interesse sul valore prestato, esattamente come gli interessi di oggi. Prestavano cento per riceverne centotrenta nel tempo. Fu così che le banche passarono dall’essere istituti di risparmio a istituti di credito e risparmio.>>
- <<Ma i clienti sapevano di questo meccanismo, di questo sistema, di questo business fatto con i loro soldi e con le loro riserve di oro?>>
- <<Qui la cosa inizia a farsi complicata. I clienti non potevano sapere questo o non si sarebbero più fidati di una banca che utilizza l’80% dei tuoi risparmi per prestarli in giro e guadagnarci. Quindi nacquero nuovi tipi di contratto, nuove clausole. Si faceva firmare il contratto dove questo veniva detto, ma in forma molto poco chiara e poco trasparente, altrimenti, ripeto, nessuno avrebbe più affidato i suoi risparmi a una banca. Inoltre, per invogliare gli utenti a versare i loro risparmi in banca, venne inventato il tasso di interesse sui soldi versati sul conto, quindi anche il cliente guadagnava se affidava i suoi risparmi alla banca. Conveniente no? Perché tenermi l’oro o i soldi/titoli sotto il materasso quando depositarli in baca significava anche guadagnarci nel tempo?
Certo nessuno si domandava seriamente come fosse possibile fare soldi dal nulla, come fosse possibile che una banca da una somma X versata potesse ritornarti indietro una somma X + q. Come si dice “a caval donato non si guarda in bocca”. Ai clienti veniva data, distribuita, una parte di guadagni derivanti dai finanziamenti. In effetti il sistema era geniale. In questo modo si facevano soldi dal nulla e inoltre si distribuiva tra la popolazione più moneta e oro di quanta in realtà non ce ne fosse in deposito, in reale ricchezza. Fu così che per la prima volta la ricchezza reale divenne man mano ricchezza statistica. Questo sistema è andato avanti per secoli, evolvendosi e strutturandosi sempre di più. Inoltre è facile capire come il fare soldi dal nulla avesse portato le banche a diventare straordinariamente ricche! Lo stesso sistema della ricchezza statistica venne utilizzato dalla assicurazioni, ma questa è un’altra storia che ti sarà più facile capire ora che inizi a conoscere il sistema economico basato sulla moneta.>>
- <<Quindi il signoraggio cosa sarebbe?>>
- <<Non ho mai parlato di signoraggio. Molti confondono questo termine e lo utilizzano a sproposito per indicare un problema più grande, le cui origini ti sto spiegando. Alcuni utilizzano questo termine come convenzione per intendere il concetto di “nuovo sistema monetario internazionale”.>>
- <<Nuovo?>>
- <<Esattamente. Come ti stavo dicendo il sistema si è evoluto sempre di più e la ricchezza dell’occidente galoppava in modo così veloce che il sistema economico e monetario faticava a seguirla. I soldi iniziarono a non bastare più, soprattutto dopo la rivoluzione industriale sino ai giorni nostri. Così le banche furono “costrette” a rivedere i numeri, ad osare, ritoccando come prima cosa la percentuale di riserva frazionaria. Inizialmente la riserva frazionaria era del 20%, pensa che oggi è al di sotto dell’1.5% (uno virgola cinque). Questo si è ottenuto con una sponsorizzazione dei prodotti finanziari. Siccome l’unico ostacolo al ribasso della percentuale della riserva frazionaria era rappresentato dai cittadini che ritiravano i soldi agli sportelli, si è cercato di diminuire drasticamente questo fenomeno, cercando di incentivare sempre più i contribuenti a investire il loro denaro e a non prelevarlo, ne a tenerlo fermo.
Questo enorme flusso di denaro, queste continue iniezioni di moneta portarono subito come conseguenza un fenomeno finanziario chiamato inflazione.>>
- <<E cosa è l’inflazione?>>
- <<Se dovessi parlarti dell’inflazione dovrei aprire un grande capitolo a parte. Quindi, al fine di proseguire con l’illustrazione del funzionamento del sistema bancario, ti rimando a una definizione da manuale che ti lascio per compito:
In economia il termine inflazione indica un generale e continuo aumento dei prezzi di beni e servizi in un dato periodo di tempo che genera una diminuzione del potere d’acquisto della moneta.
Con l’innalzamento dei prezzi, ogni unità monetaria potrà comprare meno beni e servizi, conseguentemente l’inflazione è anche un’erosione del potere d’acquisto.
Vi sono diverse possibili cause dell’inflazione. L’aumento dell’offerta di moneta superiore alla domanda, stimolando la domanda di beni e servizi e gli investimenti, è unanimemente considerata dagli economisti una causa dell’aumento dei prezzi nel lungo periodo. Altre cause sono l’aumento dei prezzi dei beni importati, l’aumento del costo dei fattori produttivi e dei beni intermedi, in seguito all’aumento della domanda o per altre ragioni. Nell’ambito dell’aumento del costo dei fattori produttivi svolge altresì un ruolo l’aumento del costo del lavoro. Da approfondire qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Inflazione
Capirai da solo che questo sistema, così portato all’estremo, non poteva reggere se non incentivando un sistema del debito, secondo il quale tutto, dal denaro ai beni, doveva tendere ad essere prestato.>>
- <<Altrimenti addio riserva frazionaria…>>
- <<Proprio così. Ma da questo momento entra in gioco la seconda grande mutazione del sistema bancario dopo quella dell’introduzione della riserva frazionaria: la gestione privatizzata del debito tra paesi e la centralizzazione del problema dell’inflazione. In poche parole gli stati non riuscivano più a mantenere in equilibrio un sistema completamente virtuale, soprattutto non riuscivano a scambiarsi beni e servizi in modo equo ed equilibrato, pensiamo all’Europa e agli USA. Il sistema, la ricchezza, non poteva dipendere da quanto fossero bravi i singoli stati a tenere sotto controllo questo cavallo sbizzarrito del capitalismo sfrenato e senza regole. Fu così che invece di fare qualche passo indietro, invece di frenare durante questa impazzata corsa in discesa senza freni, si incentivò il sistema ai limiti dell’insostenibilità. Gli Stati decisero di privatizzare la gestione della loro moneta in modo da delegare a privati sia l’emissione della moneta, sia il controllo dell’inflazione, sottraendo di fatto ai cittadini la sovranità monetaria. Secondo te i privati avevano a cuore il controllo dell’inflazione avendo in mano la gestione del denaro dell’intera popolazione mondiale? Tu lo avresti avuto così a cuore?>>
- <<Onestamente credo di no… e quindi cosa è successo?>>
- <<I privati si fecero carico del controllo dell’emissione monetaria e di tenere sotto controllo l’inflazione in cambio del guadagno provigionale sulla percentuale sui soldi gestiti ed erogati. Saltiamo qualche decennio e parliamo direttamente dalla BCE (Banca Centrale Europea). La BCE ancora oggi guadagna il 3% del valore facciale (quello indicato sulla facciata delle monete, ad esempio 100€) per ogni moneta stampata e distribuita. Immagina tutti i miliardi di euro che vengono immessi solo nel mercato europeo e fatti due conti!>>
- <<Il 3%? Ma è una percentuale che non ha alcuna giustificazione!>>
- <<Per questo prima di arrivare a questa soluzione si è fatta la propaganda sul concetto di libero mercato. A questo punto ti domando: quale interessa avevano realmente le banche private visto che guadagnavano il 3% su ogni moneta stampata?>>
- <<Beh, questa è facile: cercare di stampare quanta più moneta possibile.>>
- <<Elementare conseguenza. Ma non ti sei chiesto una cosa o l’hai persa di vista. L’oro, in tutto questo meccanismo, le riserve auree, che fine hanno fatto?>>
- <<Da quello che ho capito sino ad ora le riserve auree non corrispondevano più alla ricchezza messa in circolazione da un bel po’ di tempo direi.>>
- <<Esattamente! Si è perso completamente il valore reale della moneta. Questo valore è diventato del tutto virtuale e si basa completamente sulla fiducia che noi portatori abbiamo in essa. Ed è qui che interviene il concetto di signoraggio! Ma per signoraggio non intendo quello spiegato nei libri di storia riguardante il periodo del feudalesimo e nemmeno il concetto accademico bocconiano. Per questo concetto scolastico ti rimando ancora una volta a un compito da fare a casa e a informarti sul concetto ufficiale di signoraggio inteso sia come usanza medioevale sia come signoraggio bancario. Ti parlerò invece del signoraggio per come viene applicato in pratica oggi ed ha a che fare con la virtualizzazione del sistema monetario e sulla virtualizzazione del concetto di debito.>>
- <<Virtualizzazione? In che senso?>>
- <<Nel senso che il sistema bancario e monetario così come te l’ho spiegato sino ad ora in pratica non esiste più. Ti faccio un esempio tra come era prima e come è ora:
Partiamo dal presupposto scritto sopra secondo il quale a garanzia del valore reale della moneta non vi è più nulla, niente oro, niente ricchezza, se la moneta scompare, di conseguenza, scompare la ricchezza monetaria (ma non economica).
Quando la moneta e il debito erano reali:
Io prendo dell’oro, tutte le mie riserve d’oro e visto che non posso girare con lingotti e compravendere con blocchi di oro decido di stampare tanta moneta quanto oro ho. Se io presto questa moneta a te e tu non me la ridai, tu con quella moneta puoi comprarti tanto oro quanto vale. Quindi io ci ho perso il valore equivalente al valore della moneta che ti ho prestato. Per esempio ti ho prestato 10.000€? Se tu non me li ridai ci ho perso esattamente 10.000€.
Oggi invece funziona così:
Prendo dei post-it, diciamo 1000 post-it e li pago in totale 10€.
Poi su ogni post-it faccio stampare una cifra in euro, diciamo 10€. (Valore nominale)
Io presto a te 1000 post-it per un valore stampato pari a 10.000€. Ma io non ho messo in quei post-it 10.000€ della mia ricchezza, ma solo 10€ più l’inchiostro e il lavoro… assumiamo indicativamente 20€. (Valore intrinseco)
Se tu non mi ridai i post-it che ti ho prestato, io quanto ho perso nominalmente? 10.000€, ma realmente? 20€.
Io ovviamente faccio il gioco di arrabbiarmi come se tu mi avessi rubato ben 10.000€, ma dentro di me sono arrabbiato realmente solo per la perdita del 20€.
L’Argentina ai tempi del crack finanziario disse a tutti i suoi debitori: “sappiamo che il debito è virtuale… vogliamo parlarne davanti a tutti o facciamo finta di niente e manteniamo il gioco sino a che non si calmano le acque?”.
L’Islanda Idem: “decidiamo di non pagarvi 4 miliardi di euro”. Se veramente l’Inghilterra avesse perso 2 miliardi di euro (e altri 2 miliardi l’Olanda) non se ne starebbe li buona come se non fosse successo niente. Sono state combattute guerre e stermini di popoli per molto meno. Perchè? Semplicemente perchè le banche e il regno inglese non hanno perso 4 miliardi realmente, ma solo una microscopica parte di essi.
Ho cercato di spiegare la differenza tra valore nominale e valore intrinseco in “soldoni”. Il signoraggio, in pratica e non in teoria, è proprio questo, avallato e permesso dalla privatizzazione della moneta. Inflazione? Gli Stati occidentali decisero sin dagli anni 60/70 di privatizzare la moneta vendendo il servizio della manutenzione dell’inflazione ai privati ai quali hanno venduto la sovranità monetaria. Il punto è che è stato solo un grande inganno perchè, come vediamo, nessuno si è occupato di mantenere equilibrata l’inflazione e si è stampato migliaia di volte più denaro di quanta ricchezza possedessimo. Ed eccoci qui.>>
- <<L’esempio che mi hai fatto sui “post-it” però riporta un concetto nuovo e delle percentuali di signoraggio molto diverse da quelle che mi hai indicato prima. Inoltre da alcuni documenti in rete si parla di un signoraggio pari al 103%, in sostanza si dice che la BCE ci presta 100€ (che gli sono costate 30cents per la fabbricazione e distribuzione) e alla scadenza dell’obbligazione che si da in cambio della moneta (che certifica alla banca che quella moneta vale effettivamente 100€ e non 30cents) gli Stati, ovvero i cittadini, devono ridare 103€ alle banche private e sarebbe così che il debito pubblico cresce in continuazione. Ma da questo punto di vista le percentuali non corrispondono. Insomma la BCE ci guadagna il 3% o il 103% su ogni moneta emessa? C’è una bella differenza!>>
- <<L’incoerenza è solo apparente, nel senso che bisogna distinguere tra teoria, contrattualistica e pratica. Come ti ho spiegato sopra, oggi, in pratica e non in teoria, il sistema è molto simile a quello dei post-it. Per contratto tra Stati e banche private queste ultime guadagnano il 3% del valore nominale di ogni moneta emessa, non prestata, ma emessa e distribuita. Negli anni è accaduto che proprio a causa di tutto lo scelerato sistema che ti ho descritto, tutti gli Stati si sono continuamente indebitati siano ad arrivare a un punto di insostenibilità. A questo punto gli Stati hanno iniziato ad avere bisogno di moneta, di liquidità, di finanziamenti che esulano dal rapporto originale che regola il sistema Stato-banca privata. Gli Stati a chi chiedono soldi in prestito?>>
- <<Inizio a capire… alle banche, alla BCE!>>
- <<Già. Quando uno Stato ordina sovranamente la stampa di 100€, per contratto la BCE ne ricava 3€. Quindi il “signoraggio” equivale al 3%. Ma se lo Stato chiede in prestito alla BCE della moneta cosa succede?>>
- <<Succede che lo Stato deve ridare indietro alla BCE i 100€ più i 3€ derivanti dal contratto di stampa e distribuzione. Quindi il signoraggio bancario è di 100€ + 3€ - 30cents. Ma è legale tutto questo?>>
- <<In parte è legale, ma sicuramente non è giusto, soprattutto nei confronti dei cittadini che non hanno mai scelto questo sistema economico/monetario!>>
- <<Ora tutti gridano a gran voce di uscire dall’euro!>>
- <<L’euro è una moneta privata e fa parte del sistema economico basato sul debito e sul valore virtuale e non reale. Quindi qualsiasi movimento si faccia con l’euro, come con il dollaro, si crea matematicamente per sua natura debito e debito significa povertà. La moneta unica europea sarebbe una bella cosa, ma dovrebbe essere europea, del popolo europeo e non privata come spiegato sopra… esattamente come per il dollaro.>>
- <<Insomma, nessuno vuole pagare questo debito perché si dice non esista, ma è così?>>
- <<Come ti ho spiegato sopra, con l’attuale sistema monetario internazionale, il debito nasce virtuale, non reale. Purtroppo… grazie a un mercato del debito, proprio così, un mercato dove tutti comprano il debito di tutti (perché non si compra e non si vende più ricchezza da molto tempo ormai) il debito da virtuale passa automaticamente a reale. Come? I cittadini che investono i loro risparmi in obbligazioni statali (es. BOT), altro non hanno fatto che acquistare un debito e nel momento in cui lo hanno fatto il debito da virtuale è divenuto reale e a loro personale carico. Stessa cosa tra le nazioni. Se la Francia acquista del debito dall’Italia, nel momento in cui l’Italia non restituisce questo debito alla Francia non è la BCE a perderci (stampando questa denaro ormai dal nulla), ma la Francia e così via.>>
- <<Quindi come se ne esce?>>
- <<Nessun cittadino è disposto a perdere i propri risparmi, soprattutto se i risparmi sono consistenti. Il problema è che questa crisi economica andrà a toccare tutti, soprattutto i grandi risparmiatori e non si può tornare indietro. I medi e grandi risparmiatori sappiano che i loro risparmi sono solo debito e qualora non fossero investiti sono solo carta straccia senza alcun supporto di ricchezza reale sotto, come può essere l’oro.>>
- <<Leggo su facebook proprio ora di qualcuno che propone di ritirare tutti i soldi dalle banche e di comprarci dell’oro!>>
- <<Mi dispiace figlio mio, ma ti stai dimenticando di quanto abbiamo detto al riguardo della riserva frazionaria. La tua banca ha soldi solo per 1% dei correntisti. Su 100 correntisti che hanno versato ipoteticamente la stessa somma, solo uno riesce a ritirare i suoi risparmi.>>
- <<E gli altri?>>
- <<Per gli altri non c’è niente da fare, per quanto la teoria dica che il FMI (fondo monetario internazionale) garantisca un rimborso in 10 anni di cifre al di sotto dei 100.000€, ma in pratica non è così.>>
- <<Perché il FMI non ha fondi.>>
- <<Esattamente! E forse, dico forse, quei fondi di cui si parla non li ha mai avuti.>>
- <<Quindi in questo momento chi non ha niente, chi è povero o chi ha poco è fortunato?>>
- <<Oddio, fortunato è una parola grossa, diciamo che non perderà nulla di più di quanto non abbia già perso a causa di questo scelerato sistema socio-economico e non mi riferisco solo ai soldi, ma anche a cose più importanti, come i figli e la famiglia, mentre chi ha molto perderà matematicamente molto e questo vale soprattutto per coloro che nei soldi hanno investito gran parte della loro esistenza.>>
- <<Quindi un cambiamento è necessario arrivati a questo punto. Ma cosa bisogna fare?>>
- <<Prima di tutto far sapere che sappiamo tutto e che conosciamo il passato e sappiamo capire il presente. Che questo scempio non si ripeta più, per i nostri figli perchè non possiamo più pensare solo a noi; cercando di salvare noi negheremmo un futuro degno ai nostri figli e soprattutto sarebbe assurdo cercare di salvare l’insalvabile.
Facciamo sapere che sappiamo… questo è fondamentale per cominciare a cambiare le cose.>>
- <<Domani ne parlerò a scuola!>>
Altri articoli che ti potrebbero interessare:
Da oggi anche su Facebook: Diventa nostro fan qui!
17 settembre 2011 a 15:33
Ho letto l’articolo, bend escritto l’argomento. In effetti, la possibilità di capire bene ti da di conseguenza, modo di spiegare ad altri e con questo articolo si può fare.
19 settembre 2011 a 17:10
Certo, ma fatto questo?
E’ come se ci trovassimo a correre tutti quanti con le scarpe di sapone in una discesa al 70% di pendenza e qualcuno nel mucchio ci dicesse che sono stati i nostri bisnonni.
O prendiamo rete e rampini, oppure continuiamo a correre e correre, all’infinito.
Oppure compriamo beni?
Io non sto vedendo alcun tipo di soluzione.
7 ottobre 2011 a 11:40
salve a tutti. nella mia più totale ignoranza a riguardo avrei una domanda?
ma i conti correnti postali? e quindi il deposito di denaro in posta, fa la stessa fine? cioè parliamo sempre di riserva frazionaria, prestiti, ecc?
grz ciao
7 ottobre 2011 a 12:33
Tutto ciò che ha a che fare con questa moneta a debito e con questo sistema monetario è soggetto alle stesse leggi e agli stessi vincoli.
La moneta attualmente in circolo, ovunque si trovi depositata, avrà valore solo sino a quando sarà in vita e in salute. Tutti gli istituti bancari, poste comprese, si basano sul meccanismo della riserva frazionaria e degli investimenti in obbligazioni e derivati.
Nessun economista ci ha ancora spiegato come è possibile liberarsi della moneta a debito e del signoraggio bancario senza perdere i nostri risparmi e investimenti.
Tentare di risanare l’economia con questa moneta e con questo sistema monetario significa tante cose (futuristicamente parlando), ma una cosa è sicura: salvando l’attuale sistema monetario salveremmo i nostri risparmi e investimenti condannando però i nostri figli e i nostri nipoti alla precarietà sociale ed economica, spostando semplicemente di generazione il problema.
Credo che sino a che non saremo disposti a perdere qualcosa non risolveremo mai questo problema.
E’ necessario avviare una grande cambiamento a lungo termine: iniziare ad usare parallelamente moneta complementare di proprietà popolare. Questo farebbe emergere una nuova economia. Come tutti i cambiamenti in natura è necessario uno sforzo e soprattutto “bruciare energie” da una parte per trasformarle nel nuovo. Quindi si ritorna a dire: siamo stati epocalmente truffati, dobbiamo trovare il coraggio di essere disposti a perdere qualcosa se il nostro interesse è quello di salvaguardare il futuro delle prossime generazioni. Diversamente non vedo altre soluzioni e nessuno sa darmele, tra economisti, complottisti, signoraggisti sia nell’accezione positiva dei termini che negativa.
Si parla di guerra, di sfoltimento demografico… insomma tutto lascia pensare a quanto detto sopra: o saremo disposti noi a perdere qualcosa o qualcuno più in alto dovrà “imporre” questa perdita.
Almeno chi non ha nulla da perdere economicamente parlando, potrebbe iniziare una rivoluzione etica cominciando a boicottare lo stile di vita “a gettoni” a vantaggio di uno basato su valori di base, figli e famiglia.
Anche chi oggi grida “io il debito non lo pago” non si rende conto che il debito ce lo abbiamo noi, sminuzzato in tanti milioni di conti correnti.
Sia ben chiaro: possiamo decidere quando vogliamo di non pagare il debito, ma da quel momento i nostri soldi (che sono debito, anzi IL debito) diverranno carta straccia e il valore della moneta collasserà nel suo valore intrinseco… carta igienica colorata con filigrana luccicante… 30 centesimi a foglio anziché 1 centesimo della vera carta igienica.
Per citare Steve Jobs, l’unico modo che abbiamo per salvarci ed essere felici è quello di capire che “siamo già nudi”… ma siccome di San Francesco ce n’è uno solo si capisce che questa via di felicità e serenità ha molti ostacoli… mi chiedo: “solo nella nostra mente? O gli ostacoli ci sono per davvero?”
Che qualcuno ci illumini… gli economisti, gli esperti, dove sono? In rete non troviamo soluzioni, ma solo alternative ed è probabile che non ci siano soluzioni, ma solo alternative… allora forse bisogna intraprendere queste alternative?
Un saluto a tutti i lettori e grazie.
10 ottobre 2011 a 01:21
grazie mille per il chiarimento sul discorso poste e anche per la restante parte del tuo discorso.
Già che ci sono approfitto della vs conoscenza per un altro discorso. qualche giorno fa ho cercato di capire il discorso punti di spread ecc, ma non sono riuscito a trovare nulla riguardo il declassamento delle banche e non mi è ben chiaro cosa comporti per le banche interessate e in base a cosa vengono scelte certe banche rispetto ad altre.
ps.: sono d’accordo che ciò di cui ci si ha bisogno è di grossi sacrifici. Grossi sacrifici che portino a un grosso cambiamento. Questo si potrà ottenere solo se tutti saremo coscienti di ciò che ci sta accadendo. Purtroppo, in Italia ma anche in altri paesi, mediamente la gente sta ancora “bene”. Le persone che sono in crisi, le famiglie che non ce la fanno più e soprattutto il discorso debito ecc.. ancora non ci toccano così da vicino e non toccano ancora così tante famiglie da creare un allarme serio, una spinta per risalire tutta la m***a che ci sta affogando. Viviamo ancora troppo adagiati e fin quando non ci verrà a mancare l’appoggio sotto il sedere, rimarremo seduti a guardare.
29 dicembre 2011 a 19:51
TUTTO VERO, MA SENZA DEBITO CI SAREBBE STATA LA RICCHEZZA DA CUI DIPENDIAMO? ESEMPIO QUANTE AUTOMOBILI VENDEREBBE LA FIAT SE IL DEBITO SAREBBE INTERROTTO!!!
QUANTE CASE POTREMMO COMPRARE SENZA MUTUO?
PIUTTOSTO CHE GUARDARE ALLE BANCHE PERCHE’ NON GUARDIAMO L’ORIENTE (CINA) DOVE VI E’ UNA SOVRAPRODUZIONE DI BENI INUTILI CHE INDUCONO A PRODURRE SEMPRE DI PIU’ ABBASSANDO DRASTICAMENTE IL VALORE DEL PRODOTTO IN UN VORTICE A SPIRALE SPECULANDO SULLO SFRUTTAMENTO DELLA MANODOPERA.
25 ottobre 2015 a 02:54
http://www.popolounico.org (leggere alla fine la sezione “Un Mondo Nuovo”)
17 settembre 2011 a 15:36
Concordo alessandro, io ho potuto infatti, fare con mio figlio quello che il giornalista ha fatto con il suo. Con il risultato di un bel grazie papà ora ho capito.
19 settembre 2011 a 17:08
e dunque?
17 settembre 2011 a 15:37
Come vorrei aver messo da parte i miei risparmi sotto il materasso :0(
17 settembre 2011 a 15:39
Bè ora capito quanto, mettiamo fine a questo mega inganno di cui siamo vittime.
17 settembre 2011 a 15:43
Il signoraggio bancario è uneio d mali di questa profonda crisi economica. Dobbiamo ricominciare tutto da capo, dobbiamo farlo, ma soprattutto non c’è altra scelta se non questa per migliorare la situazione. FORZA E UNITI!!!!
17 settembre 2011 a 16:09
D’accordo articolo scritto bene,…. ma vogliamo pensare concretamente a come dobbiamo agire e soprattutto passare all’atto pratico. Basta solo teoria e basta solo commentare.
22 gennaio 2012 a 18:51
…perdonatemi ma è piu semplice di quanto pensiate 😉
si rifà la nostra moneta,da una banca ITALIANA(non una spa)
ergo,soldi stampati dalla Repubblica Italiana(non da una banca PRIVATA)
18 settembre 2011 a 08:19
…io suggerirei,dato che quelli che hanno capito il sistema grazie al web sono sempre piu’ numerosi di assediare….accerchiare e rompere la omerta’ dei politici bombardandoli di “domande””sul tema…tanto da terrorizzarli ogni qual volta sono o su un palco o davanti a telecamere….facciamogli capire che abbiamo capito la truffa umanitaria e che pian piano dovranno giocare a carte scoperte!!!
19 settembre 2011 a 17:07
io ancora non ho capito come se ne esca senza disastrare il pianeta.
19 settembre 2011 a 17:33
Gentile lettore,
l’articolo non si pone l’obiettivo di risolvere il problema del signoraggio, ma quello di illustrarlo.
Seguiranno articoli più pertinenti alla sua domanda grazie alla collaborazione di esperti data la delicatezza del problema, la cui complessità delle soluzioni è tutt’altro che scontata.
Buona lettura
Marco Cutolo - Redazione
19 settembre 2011 a 17:24
Lo scopo dell’articolo è quello di illustrare dalla radice il problema, dato che il meccanismo lo conoscono in pochi e dato che vi è molta confusione nei termini del sistema monetario.
Conoscere il problema rende più facile, se non possibile, il trovare soluzioni e comprendere quelle già esistenti.
Un esempio nel blog è stato già affrontato grazie alla consulenza del dott. Miclavez in questo articolo:
https://pensareliberi.com/2011/08/25/lettera-aperta-al-ministro-giulio-tremonti-sanare-leconomia-locale-nazionale-e-globale-si-puo/
Nei prossimi giorni affronteremo la problematica relativa al caso specifico del debito pubblico e le varie proposte di risanamento, “azzeramento”, “insolvibilità”.
Buona lettura
Marco Cutolo - Redazione
14 novembre 2011 a 08:38
Salve.
La questione della privatizzazione della moneta, peró, non mi è chiara. Bankitalia sappiamo che è a pertecipazione privata, ma da quello che so i privati non percepiscono utili da signoraggio., ma le altre banche centrali europee sono interamente pubbliche. e quindi la bce non si puó dire che sia propriamente privata
23 novembre 2011 a 13:38
E’ una cosa che non ho capito neanche io…
Premetto che sono un ignorante totale in materia e ho apprezzato molto l’articolo, però leggendo mi è venuto subito un dubbio: com’è possibile che gli Stati abbiano delegato a istituti privati il compito di emettere moneta senza mantenerne il controllo? Sarebbe da pazzi!
Da wikipedia (ok, non sarà una fonte attendibilissima, ma visto che viene anche linkata più volte nell’articolo…) leggo infatti che i redditi da signoraggio della BCE vengono poi ripartiti alle banche dei vari Stati in base alla quota di partecipazione di ognuna di esse e a sua volta il singolo Stato preleva gli utili dalla propria banca centrale tramite imposte.
23 novembre 2011 a 14:43
Ed infatti mi piacerebbe che l’autore dell’articolo ci desse delucidazioni 😉
23 novembre 2011 a 14:59
Basta cercare su google “perdita della sovranità monetaria nazionale” e si trovano tante spiegazioni:
Articolo 107 del Trattato di Maastricht
Nell’esercizio dei poteri e nell’assolvimento dei compiti e dei doveri loro attribuiti dal presente trattato e dallo Statuto del SEBC, né la BCE né una Banca centrale nazionale né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni o dagli organi comunitari, dai Governi degli Stati membri né da qualsiasi altro organismo. Le istituzioni e gli organi comunitari nonché i Governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della BCE o delle Banche centrali nazionali nell’assolvimento dei loro compiti.
Gli Stati aderenti rinunciano alla sovranità monetaria nazionale per trasferirla con l’articolo 105 alla Banca Centrale Europea (BCE).
Articolo 105A del Trattato di Maastricht
1. La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote all’interno della Comunità. La BCE e le Banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla BCE e dalle Banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nella Comunità.
2. Gli Stati membri possono coniare monete metalliche con l’approvazione delle BCE per quanto riguarda il volume del conio. ”
Le Banche Centrali però sono quasi tutte banche private, perché controllate da banche commerciali, assicurazioni e/o fondazioni. Per esempio la nostra Bankitalia è una società privata con sede alle Cayman, controllata da i seguenti soci privati:
Gruppo Intesa (27,2%),
BNL (2,83%)
Gruppo San Paolo (17,23%)
Monte dei Paschi di Siena (2,50%)
Gruppo Capitalia (11,15%)
Gruppo La Fondiaria (2%)
Gruppo Unicredito (10,97%)
Gruppo Premafin (2%)
Assicurazioni Generali (6,33%)
Cassa di Risparmio di Firenze (1,85%)
INPS (5%)
RAS (1,33%)
Banca Carige (3,96%
privati (5,65%)
La logica conseguenza è che la BCE è una banca privata!
Per tanto la Sovranità Monetaria in Europa è oggi nelle mani di un manipolo di banche private, e quindi è nelle mani dei pochissimi banchieri che controllano queste banche!
23 novembre 2011 a 15:16
No, non sono d’accordo.
L’indipendenza della BCE è importante tanto quanto l’indipendenza della Magistratura (per fare un esempio). Altrimenti si correrebbe il rischio utilizzare la sovranità monetaria a scopi elettorali o di controllo dei consensi.
Poi, come ho già scritto, Bankitalia è vero che è a partecipazione privata, ma ho letto che i privati non percepiscono gli utili da signoraggio, ma solo dai proventi degli investimenti delle riserve.
E poi, mi dite un’altra banca europea privata? Credo di aver trovato qualcosa sulla Banca di Svizzera, ma per il resto mi sembrano tutte pubbliche.
Per questo motivo non riesco ancora a credere alla faccenda della privatizzazione, e per il momento nella mia testa rimane la “teoria della BCE privata”. Esistono “fatti” a dimiostrarlo”?
23 novembre 2011 a 15:34
Quoto fra
L’indipendenza della BCE è una cosa, il fatto che, per contratto, gli utili vadano a finire nelle casse delle banche degli Stati è un’altra…
Visto che è stato citato il trattato, sono andato a vedere di persona e ho trovato questo (artt. 32 e 33): http://eur-lex.europa.eu/it/treaties/dat/11992M/htm/11992M.html#0068000004
Per quanto riguarda le banche centrali credo che valga lo stesso discorso. Come dice fra è vero che Bankitalia è composta da organismi privati, ma trovo plausibile che a loro vada solo una parte degli utili.
20 settembre 2011 a 11:10
Lo Statuto del Mondo Libero (Free World Charter) è una dichiarazione di principi che hanno il potenziale per ottimizzare la vita sulla Terra per tutte le specie, per sradicare la povertà e l’avidità umana e per avanzare nel progresso in modo esponenziale.
Né politici né religiosi, questi dieci brevi principi sono il fondamento di una nuova società avanzata che non utilizza i soldi, è libera, equa e sostenibile. Essi si basano unicamente sul buon senso, sulla Natura e sulla sopravvivenza.
Questa non è una petizione o un’organizzazione attivista , ma semplicemente un mezzo per le persone a riconoscere il loro sostegno all’idea.
21 settembre 2011 a 09:46
Uscire dalle monete private per avvicinarsi a monete locali e monete complementari libere dai privati. Questo deve essere il nostro obiettivo oppure non ne verremo mai fuori. Purtroppo ciò non è possibile senza utilizzare le armi dato che ogni tentativo di questo tipo è considerato un atto terroristico dagli schiavisti ai vertici del potere economico.
10 ottobre 2011 a 23:43
buongiorno.il problema principale secondo me…si puo capire…si puo diffondere…ma…il segreto del denaro e’stato come rimosso dalla coscienza collettiva…torna a galla a volte…ma prontamente sparisce dal momento successivo…travolto dal populismo dei luoghi comuni…e’come se la gente non voglia affrontare l’argomento…se fuoriuscisse anche poco sarebbe il panico…la fiducia tiene a galla il tutto..come se fosse inconcepibile ammettere a se stessi..come molte intuizioni siano vere sull’ipocrisia di tutte le istituzioni…se scattasse la molla le corse agli sportelli diverrebbero una bomba…ma chi ci fara’da portavoce se questo si avverera?l’elite sarebbe obbligata a trattare ma con chi?milioni di cittadini divisi e rovinati?il cammino e’lungo..auguri a tutti noi
17 ottobre 2011 a 15:02
Solitamente in una situazione di perdita dei valori-valore delle cose, seguono mobilitazione, saccheggi, spartizione arbitraria. La gente si fa vigliacca come può, pensa alla propria pellaccia e ammazza il vicino di casa. Questo succede nei paesi in cui la popolazione è incline alla lamentela, ma succedeva anche nell’ora civilissimo e regolatissimo Giappone. E in Cina.In Africa succede tutti i giorni. Anche in Sud america.
La fame e l’insoddisfazione è uguale adesso come diecimila anni fa. Le persone in genere sono troppo pigre e insicure per esporsi a delle importanti azioni di cambiamento. E’ per questo che esistono le agenzie matrimoniali. Per lo stesso motivo esistono i soldati. In una contrattazione feroce, come quella che si sta “montando” sull’onda dell’angoscia -ANCHE- e sottolineo ANCHE nell’occidente, di solito viene imposta la legge del Capopopolo, del Generale, del Warlord. Magari alla gente piace più Steve Jobs, ma il ruolo e i messaggi sono gli stessi. Poi la gente comincia lentamente a riorganizzarsi, a credere in un futuro e ricomincia a costruire e riprogettare. Cosa ? Saranno i nostri figli a saperlo..
1 dicembre 2011 a 16:25
Consiglio la lettura dell’ultimo editoriale sul “signoraggio bancario” in cui sono contenute risposte a molte domande che sono emerse nei commenti e persino risposte a mie personali domane:
https://pensareliberi.com/2011/12/01/signoraggio-bancario-riserva-frazionaria/
UN SALUTO A TUTTI I LETTORI !!
Marco Cutolo - Redazione
3 dicembre 2011 a 00:57
Molto ben esposto questo articolo.
9 dicembre 2011 a 12:41
Premettendo che sono preoccupato come tutti perche’ il sistema finanziario e’ deviato, mi permetto di fare alcune precisazioni. “i risparmi sono solo debito e qualora non fossero investiti sono solo carta straccia senza alcun supporto di ricchezza reale sotto, come può essere l’oro”.discorso che non condivido, la moneta e’ un mezzo di scambio, gli scambi si fanno tra persone e quindi tutto dipende dalla volonta’ delle persone di accettare la banconota, non conta una eventuale ricchezza reale (in che senso reale?).
Mettiamo che gli italiani decidano che le banconote non valgono nulla e decidono di usare l’oro come moneta. L’anno successivo, nello stesso modo in cui avevano deciso di non voler utilizzare le banconote, decidono di non accettare l’oro. In questo caso, anche l’oro si svuota di valore, non capisco quale sarebbe la ricchezza reale che garantirebbe a proposito.
Il discorso del signoraggio al 103% poi, che si sente sempre in giro non ha senso…quando la banca centrale emette moneta, la moneta emessa va in circolo e contemporaneamente la banca centrale mette a passivo la cifra corrispondente. Il passivo non si puo’ dividere tra soci, quello che si puo’ dividere e’ l’attivo e quindi bisogna parlare di signoraggio per gli interessi. In ogni caso, in Europa gli Stati membri tassano gli utili delle banche centrali per cui la maggior parte del signoraggio, eventualmente, va nelle mani dei governi. che la spendono per la spesa pubblica, quindi si tratta in pratica di una delle tante forme di ingresso per lo stato.
23 dicembre 2011 a 21:06
Il problema è che i passivi di bilancio entrano nei circuiti di compensazione finanziaria e ritornano ad essere attivi, magari alle caiman o in altri paradisi fiscali. di questo di occupano appunto grandi società di compensazione o clearing. mi risulta ne esistano due : Euroclear e Clearstream. Consiglio la lettura del libro Euroschiavi di Marco della Luna e Antonio Miclavez, Arianna edizioni.
Premetto che anch’io stento a credere alla questione del 103% e sto tentando di chiarirmi le idee in merito. Parrebbe inoltre che questo signoraggio primario sia solo piccola cosa se paragonato a quello secondario praticato dalle banche commerciali, altro che riserva frazionaria! Comunque posso dire che quanto afferma questa teoria quadra in modo inquitante rispetto a tutto ciò che sta accadendo e che, interpellando bancari ed operatori economici ho scoperto che sono all’oscuro del reale funzionamento del sistema monetario e non ho trovato nessuno in grado di contestare con argomenti anche solo appena credibili le accuse contro il signoraggio. Mi ricorda quando, al tempo di Francesco d’Assisi, si proibiva al popolo di leggere il Vangelo perchè troppo sivversivo…
6 febbraio 2012 a 20:07
ci farebbe piacere avere uno scambio di idee ed eventuale collaborazione con la nostra rete etchampion. (www.etchampion.org).
E’ possibile poter parlare con qualcuno della direzione?
Grazie e complimenti per il lavoro svolto
Maurizio Sarlo
12 marzo 2012 a 15:39
Il Vero Signoraggio che pochi conoscono:
http://www.signoraggio.info/index.php/7-notizie/55-il-vero-signoraggio-che-pochi-conoscono
http://www.signoraggio.info/index.php/7-notizie/56-teoria-e-pratica-del-signoraggio-due-mondi-diversi
17 agosto 2012 a 02:36
Credo che quella che viene chiamata riserva frazionata sia l’espressione inversamente proporzionale alla libertà dell’uomo. All’aumentare della prima diminuisce quest’ultima e viceversa. Se dal 20% di un paio di secoli fa siamo oggi arrivati all’1.5% vuol dire che siamo vicini al botto; botto inteso come cambiamento epocale. E da qui la terribile domanda: ma l’uomo è pronto per tutto ciò, per essere davvero libero da questo vincolo che ci tiene tutti sotto scacco e CONTROLLATI ? Questo meccanismo di base è quello del criceto nella ruota, e il criceto non può correre per sempre.
29 agosto 2012 a 11:53
Vorrei realizzare un impianto fotovoltaico da 3.5kW sul mio tetto. Avete
un’idea su dove posso comprare i pannelli solari? Quale è la migliore
azienda? Ogni consiglio è ben accettato. Grazie
22 dicembre 2012 a 18:55
Bell’articolo, ben scritto e di facile comprensione….ecco oggi il sistema richiede molta piu’ moneta di quanto l’oro possa supportare ,quindi un ritorno al gold standard lo vedo difficile , certo e’ che una riserva aurea pari 1% e’ veramente ridicola….la soluzione e’ riappropriarsi di nuovo della sovranita’ monetaria e innalzare le riserve auree bancarie, in modo da conferirgli in valore piu’ “reale” , altrimenti e’ giusto che tutti ne prendano coscienza e sfiduciano questa moneta non accettandola piu’ come bene/merce di scambio!
9 gennaio 2013 a 02:17
Bell’articolo, sono uno che ritornera’ a leggere ancora.
A proposito il regno inglese non esiste, solo quello Britannico. E’ anche illogico dire che se la gente avesse saputo che le banche prestavano i loro soldi in giro, nessuno avrebbe piu’ usato le banche, (suona demagogico) ma va bene cosi, alla fine l’articolo e’ stato piacevole da leggere.
2 agosto 2013 a 05:23
Stud in months ‘” Sounds like scam Yes, it does sound like scam. Don’t let your perfect relationship break
up because of your poor performance in bed because you can change it.