Che certi avvenimenti avvengano per tragica fatalità a cui l’uomo non può opporsi, in quanto la natura a volte diviene matrigna, o meglio non si cura di esseri di poco valore come siamo noi esseri umani. Dobbiamo sempre tenere a mente che per la natura noi non siamo nulla, occupiamo solo un piccolo spazio di tempo nella lunghissima vita del pianeta che esisteva prima e continuerà ad esistere dopo.
Eppure a noi piace credere che la Terra ci appartiene, che assurdità! Sarebbe come se una pulce, per il solo fatto di trovarsi su di un cane, dicesse : ”questo è il mio mondo e mi appartiene”; poi il cane si da una grattatina e la pulce sparisce.
Bene ora che ho esaurito il pistolotto voglio far riferimento, solo perché accaduti molto recentemente, ai gravi danni dovuti all’alluvione, patiti dalla Liguria.
Certo la natura ci ha messo la sua, ma l’uomo l’ha aiutata e non poco, sicuramente non era difficile prevedere che vi sarebbero state abbondanti piogge, più abbondanti del solito dato i cambiamenti di clima, per altro ampiamente annunciati dai meteorologi, non sarebbe stato neanche eccesso di prudenza per le autorità locali e protezione civile mettere in sicurezza quegli alvei di torrenti, quasi tutti in secca fino alle piogge, intasati da detriti vecchi di decenni, certamente si sarebbe speso molto meno, non si sarebbero lamentate perdite e avremmo evitato il dolore e la sofferenza a tanta povera gente.
Ma…, perché c’è un ma, la prevenzione non porta profitti, o per meglio dire ne porta pochini, vuoi invece considerare cosa smuove una gran bella catastrofe? Ma di tutto e di più, si sa. Gare di solidarietà, spontanee raccolte di fondi, stanziamenti statali finanziati da qualche nuova tassa, fosse anche una semplice “ una tantum”, insomma un mare di quattrini che si muove, marcia spedito e lungo la strada molti rivoli vanno a finire nelle tasche giuste.
Ma possibile che vi siano persone così oscenamente perverse da lucrare sulle disgrazie di tanti poveracci che hanno perso tutto e avuto anche molti lutti? Io sarò anche un cinico incallito ma credo proprio di sì. Spero non abbiate dimenticato la famosa intercettazione, una volta tanto servita a qualcosa, di una conversazione tra un politico ed un imprenditore abruzzese che, mentre ancora la terra tremava per il terremoto e la gente moriva sotto le macerie, ridevano e si fregavano le mani pensando agli appalti milionari su cui avrebbero potuto mettere le mani, non dimenticherei neanche le lotterie, le scommesse e le società create per gestirle allo scopo di finanziare la ricostruzione de L’Aquila, ebbene L’Aquila è ancora da ricostruire, le promesse sono rimaste promesse ma i soldi incassati con il gioco d’azzardo, legalizzato, vanno ad ingrassare tanti maneggioni. Se non è sciacallaggio questo non so cosa possa esserlo.
Dunque attenti amici Liguri, correte il rischio di essere usati come scusa per battere cassa, ed a voi non arriveranno neanche le briciole.
Altro esempio edificante: il terremoto dell’Irpinia dell’ottanta, anche allora un fiume di soldi si mosse a valanga, furono battute tutte le strade per far soldi, addirittura la politica si strinse al petto quale figliol prodigo la camorra e la sua capacità di fare e disfare alleanze, di cavar denaro dai morti, di calpestare la dignità e il dolore della gente, delle vittime, di accollarsi la parte più sporca del lavoro.
E ai poveri terremotati? Mica si può accontentare tutti, loro hanno vissuto per venti e passa anni in containers come pesce in scatola, poi i più fortunati hanno ricevuto una casa, costata ai contribuenti come se fosse fatta d’oro, e invece costruita con materiali che più scadenti non se ne trovava oltre che con tanti bei rifiuti tossici, l’utile al dilettevole. Gli affari sono affari e non si guarda in faccia a nessuno. Gli altri eventi catastrofici verificatosi in seguito non hanno certo fatto eccezione e, quelli che verranno non saranno da meno.
Ma ci pensate ad una bella eruzione del Vesuvio? Pensate a quale gara di solidarietà internazionale scatenerebbe, l’Italia risolverebbe anche, per un bel pezzo, il problema del disavanzo finanziario, vuoi che l’Unione Europea non conceda una moratoria? Ecco ci vorrebbe proprio un gran bel disastrone per risollevare le sorti della nostra asfittica economia.
Forse penserete che esagero, forse, spero, ma non credo. Io sono sempre convinto che gli impresari di pompe funebri sperino in una bella epidemia per sistemarsi, e la nostra classe politica non mi sembra mossa da sentimenti migliori.
Luigi Orsino
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8 novembre 2011 a 09:37
Quello che stanno vivendo la Spezia prima e Genova poi è una situazione davvero drammatica che stringe il cuore in gola davanti ad immagini che ti fanno vedere ciò che è accaduto.
Solidarietà a tutta la Liguria.
8 novembre 2011 a 09:39
Fare soldi sulle disgrazie è uno vero schifo.
Un caro abbraccio di solidarietà a tutti coloro che hanno vissuto momenti drammatici