L’Unione Europea è un insieme di stati che si sono uniti per darsi alcune leggi comuni, regole in parte condivise, una moneta unica che alcuni stati membri hanno accettato altri no. Ecco spiegato in una sintesi telegrafica quelli che sono i problemi che affliggono l’Europa Unita.
Come tutte le cose fatte a metà funziona male, l’aver voluto che la maggior parte dei paesi europei facessero parte di una associazione di stati è cosa lodevole e lungimirante, costituisce la garanzia di superamento di tante problematiche e conflittualità che infiniti danni hanno causato per migliaia di anni, inoltre la creazione di un mercato così vasto avrebbe dovuto essere garanzia di benessere per tutti, l’adeguamento legislativo ad un modello comune avrebbe dovuto essere sicurezza di una giustizia civile ed evoluta in ogni parte dell’Unione.
Purtroppo aver lasciato le cose solo abbozzate e dai confini labili, in ogni caso non ben definiti, ha minato alle fondamenta la credibilità di questa unione sovranazionale. Cinquanta anni per definire un’accozzaglia di regole e leggi che poi in pochi anni hanno mostrato tutta la loro fragilità ci sembra troppo superficiale definire errori commessi in buona fede. Sicuramente chi ha dato il via il progetto non era uno sprovveduto e quelli che li hanno seguiti nella realizzazione di tale progetto, trasformandolo in un fatto reale, neanche lo erano.
Allora c’è solo da supporre che ciò che oggi sta accadendo era previsto, che le cose dovessero andare proprio in questo senso, che tutto ha seguito un tracciato ben definito.
Ma perché realizzare un grande progetto lasciandolo volutamente lacunoso ed attaccabile da forze centrifughe, agenti dal suo interno, e da forze esterne capaci di danneggiarne la già fragile struttura? Esiste una sola e semplice spiegazione: l’unione Europea è stata creata come un immenso campo speculativo.
Evidentemente grandi gruppi di potere hanno agito sul progetto di coesione degli stati europei per mettere in atto un progetto che favorisse le loro azioni speculative rendendoli i veri padroni di questa nuova Europa. Un tempo questi gruppi favorivano i contrasti fra le varie nazioni europee, che inevitabilmente sfociavano in guerre, per arricchirsi a scapito degli ignari popoli, oggi ritengono sia più utile ai loro scopi un’Europa pacifica e apparentemente unita purchè essi possano pilotare le economie nazionali a loro piacimento, facendo oscillare l’indice di benessere ora a favore di un paese, o di un gruppo di paesi, ora a favore di altri paesi, tutti facenti parte dell’Unione Europea.
Questo differenziale di potenza (economica) crea un flusso di ricchezza che si sposta da una parte all’altra, parte di questo immenso flusso finisce inevitabilmente nelle tasche (leggi banche) di coloro che tirano i fili di tutto ciò.
Può sembrare estremamente complicato, invece è un sistema di indebito arricchimento estremamente efficace e sicuramente meno evidente di una guerra, parlo di evidenza perché della crudeltà e della barbarie della guerra non importa nulla a chi gestisce la ricchezza mondiale, loro non hanno patria ma solo sconfinata avidità.
Ma chi sono loro? Massoni? Sette segrete? Congiurati incappucciati? Nulla di tutto ciò, sono solo i grandi gruppi finanziari che agiscono al di sopra degli stati nazionali e che reggono sorti ed economie dei vari stati. La World Bank, l’International Monertary Found ed altre organizzazioni similari sono delegate a dirigere e gestire il flusso monetario, ovviamente dietro queste ed altre strutture si celano altri livelli di potere, occulti sul serio questa volta.
La BCE ( banca centrale europea) non può immettere denaro sui mercati che non sia stato prestato da queste strutture, ovviamente i prestiti non sono a titolo gratuito, questa è la ragione per cui alcuni stati (Inghilterra e Svezia ad esempio) non hanno voluto accettare l’Euro come loro moneta nazionale, non di certo, comunque, per fare gli interessi dei loro cittadini ma solo perché aspirano a sedersi al tavolo di chi gestisce il potere e non di chi lo subisce.
E’ dunque senza vie d’uscita questo stato di cose? Saremo costretti a vedere le economie altalenanti, oscillare tra momenti di ripresa e di crisi? No, ma occorrerebbe che si prendessero le giuste decisioni:
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Tutti i paesi della UE devono accettare l’Euro come loro moneta, pena l’espulsione.
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Fatte salve le identità strettamente nazionali e le leggi locali tutti i paesi devono uniformarsi ad una Costituzione unica e le leggi più rilevanti devono essere uguali in tutti i paesi.
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L’Euro deve avere lo stesso valore in ogni paese dell’unione e lo stesso potere d’acquisto.
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Anche i paesi più deboli devono prendere subito l’Euro come loro moneta.
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Creare barriere antispeculazione per impedire che si facciano manovre, più o meno lecite, a discapito della nostra moneta.
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L’UE deve assumere le caratteristiche proprie di uno stato federato (come gli USA).
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Avere un unico esercito in grado di proteggere confini e sovranità degli stati membri.
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Favorire realmente la libera circolazione di uomini e capitali al suo interno.
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Favorire le imprese miste (composte da imprenditori di diversa nazionalità).
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Adozione di un passaporto unico per tutti i cittadini europei.
Sicuramente occorre la volontà politica per affrancarsi da un sistema concettualmente iniquo e vessatorio per i cittadini. Dubitiamo fortemente che tale volontà, visto che intaccherebbe un’infinità di privilegi, possa concretizzarsi. I politici sono troppo interessati ad abbuffarsi con le briciole che cadono dalla mensa dei grandi e veri commensali.
Luigi Orsino
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29 novembre 2011 a 18:46
Articolo di rara sobrietà riguardo a questo argomento di cui se ne sentono di tutti, troppi, colori.
Molto ben articolato, asciutto e mi trovo d’accordo con le conclusioni.
Gekos
25 dicembre 2011 a 01:12
Su questa base, mi trovo d accordo con Cipolla nell affermare che le persone stupide costituiscono il tipo pi pericoloso di persona, fra tutti.