Continua determinata la protesta siciliana partita ufficialmente il 16 gennaio 2012. Una protesta che solo per chi non ha voluto sentire casca dal cielo. Una protesta ben organizzata e con sorprendente tempismo. Già da settembre del 2011, infatti, il Movimento dei Forconi, così come Forza D’Urto, avevano preso forma operativa e scesi in piazza per manifestare e programmare ciò che oggi stiamo vedendo e commentando.
L’onda d’urto sta colpendo in queste ore anche la Calabria e qualcuno già chiama prontamente all’appello la vicina Basilicata. Solo uno stolto potrebbe ridimensionare il fenomeno, solo TV e giornali ipnotizzati da notizie oramai fatiche, come lo spread, potevano non accorgersi della grande opportunità giornalistica di fare finalmente notizia e vera informazione.
La manifestazione non si ferma a seguito di boicottaggi, semplicemente perché non si può fermare. Il popolo sceso nelle strade non ha modo di “subire” azioni ostacolanti “da scrivania” perché è un popolo in azione!
A noi sembra che questa rivolta offra soltanto due possibilità a tutti noi italiani: appoggiarla o subirla, dove per subire si intende anche soltanto lo stare fermi a guardare, mentre una regione si riappropria dei suoi diritti e della sua dignità e fa capire, con un gesto forte e determinato, che esiste e che è alla base dell’economia di questo Paese e questo non può in nessun modo essere smentito a meno che non si dimostri che i bulloni siano buoni da mangiare… troppo sottile la metafora? Chi ha orecchie per intendere, allora intenda.
In tutto questo scenario non potevano mancare le polemiche e le divisioni così come accadde nell’ormai famoso 15 ottobre romano, ricordate? Non si può dare di questo tutta la colpa alle persone perché in fondo siamo tutti vittime di un sistema che ci ha voluti così sin da piccoli.
Ed è così che ritroviamo una sempre pronta schiera di rivoluzionari benpensanti dal colletto bianco che pretendono una rivolta senza disordini, che fanno l’analisi grammaticale con la “r moscia” sugli eventi siciliani: “Si, ma dietvo c’è fovza nuova?”, senza interrogarsi saggiamente sul vero dato preoccupante che non riguarda i presenti, semmai gli assenti, questi si, assolutamente ingiustificati.
Sono appelli di un popolo, il nostro popolo che chiede letteralmente pane, un popolo che parla di “orgoglio siciliano”, di “identità siciliana” (così come i sardi, ricordiamolo), di tradizioni, di economia locale e non globale, di produzione locale che vuole essere difesa dagli attacchi di un sistema che è molto lontano dalla Terra in tutti i sensi.
Un popolo, dunque, dalla cui veduta si evince un dato che il politically correct non permette di vedere e nemmeno di pensare, ovvero che si tratta di italiani e non di generici abitanti della penisola italica, italiani 100%… se qualcuno ogni tanto si ricordasse che esistono anche loro…
Questi appelli chi li coglie? I colletti bianchi delle ideologie dialettiche che stanno facendo ribaltare nella tomba Che Guevara e che in questo momento hanno come unica attività quella della caccia al fascista senza accennare a un benchè minimo riesame di quelli che sono i veri bisogni popolari e (ri)farli propri?
Attenzione perchè a seguito di questi scollamenti si sono sempre insidiate pericolose minacce sociali!
Qualche sana domanda in più e qualche accusa strumentale in meno sarebbero auspicabili. Stiamo vivendo momenti molto difficili e di peggiori se ne vedono già all’orizzonte.
A noi, lo ribadiamo, sono gli assenti che ci fanno paura e non i “presenti”.
Marco Cutolo
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18 gennaio 2012 a 11:48
Forza ragazzi, facciamola girare questa protesta, diamo spazio e voce… CONDIVIDIAMO senza cadere in sterili strumentalizzazioni.
DALLA SICILIA ALL’ITALIA, COME UN VIRUS. ABBIAMO SCELTA?
18 gennaio 2012 a 12:15
Diamo forza e appoggio a questa rivolta ben fatta… e finiamola con queste solite storie di schieramenti politici. I momenti difficili che stiamo vivendo ci portano tutti dalla stessa parte, perciò tutti uniti contro questa crisi che ancora ci farà “compagnia”. Proviamo ad affrontarla aiutandoci tra noi piuttosto di perdere tempo accusandoci.
18 gennaio 2012 a 14:28
continuare,continuare continuare senza fermarsi solo il popolo senza più partiti può decidere un vero cambiamento il modello LIBERISTA è Crollato l’€uro seguirà ad esso:I Dormienti e i rincitruliti dalla TV si stanno svegliando. Mò che cazzo fate voi politici? manderete a sparare sulle persone come fece Garibaldi? O come fece la Mafia per ordine degli americani a Portella delle Ginestre? o come fecero i Piemontesi a Castelgandolfo? Fatelo! e vediamo come finisce
18 gennaio 2012 a 14:31
Chi ha affamato il popolo chi ha distrutto la Costituzione risponderà delle sue azioni.
19 gennaio 2012 a 08:43
E’ vero “sono gli assenti che ci fanno paura”, sono quelli che non vivono.
20 aprile 2012 a 20:56
ci vuole la rivoluzione le parole non servono a niente