Oggi, come non mai, il reato d’opinione viene severamente punito con la gogna mediatica. Questi nuovi individui, che infangano l’ideologia di sinistra agendo in suo nome, basano la loro forza sulla nostra atavica paura di essere “marchiati”. Solo se non avremo paura non ci potranno fare niente.
VOI non siete di sinistra, siete i nuovi nazisti travestiti da cappuccetto rosso e oramai non vene rendete neanche conto.
Riportiamo una storia che vuole essere da esempio per capire in pratica che cosa sia il terrorismo ideologico e da chi viene praticato. Il perchè si pratichi questa forma di terrorismo riguarda tutta un’altra storia di cui affronteremo le varie sfaccettature durante il nostro cammino editoriale.
In Francia, come in tutta l’Europa, si è liberi di abortire e di fare propaganda pro-aborto, ma non si è liberi di spiegare cosa sia un aborto. Questo gesto è stato considerato addirittura anticostituzionale.
Il terrorismo ideologico si pratica tutti i giorni nei luoghi pubblici, nei social network, in TV e sui giornali. Consideratelo come un grande fiume “purificatore” nel quale passano le vostre vere idee. Uscite di casa pensando che il fenomeno degli aborti di massa sia un abominio sociale? Durante il cammino arriverete a negare voi stessi, moderando, censurando, negando, abiurando… alla fine della giornata le vostre parole, in pubblico, suoneranno pro-aborto, ma con riserva. Siete appena stati educati a parlare in un certo modo di un certo argomento. Non importa cosa pensiate tra le mura di casa, ciò che importa è che non lo diciate in giro se ciò che pensate non è omologato.
Siete vittime di terrorismo ideologico? Facile da verificare. Se per esprimere un vostro reale pensiero vi sentite prima in dovere di fare mille premesse allora si, siete vittime del terrorismo ideologico.
“Premesso che sono contro ogni forma di discriminazione, volevo dire…”, “premesso che le donne sono più intelligenti degli uomini (ma contro ogni forma di discriminazione?), volevo dire…”, “premesso che non ho niente contro gli omosessuali, anzi, volevo dire…”, “premesso che non sono nè di destra nè di sinistra, volevo dire…”, “premesso che fanno tutti schifo e non credo in nessuna ideologia (???), volevo dire…”, “premesso che sono contro ogni forma di violenza, volevo dire…”, “premesso che per i pedofili ci vorrebbe la pena di morte (ma contro ogni forma di violenza???), volevo dire…”, “premesso che non ho niente contro gli ebrei e israele, volevo dire che anche il popolo palestinese, forse…”. Molte di queste premesse sono anche prive di senso, discriminanti, addirittura ridicole se vogliamo, ma senza di esse non è possibile esprimersi pubblicamente. Nega te stesso, offri un tributo per certificare che non sei un appestato (rigurgito fascista, i fascisti devono morire tutti, maledetti vermi, tutti la stessa fine devono fare con il cervello spiaccicato per terra) poi parla. Neghi “solo” te stesso senza offrire tributi? Attenzione, stai solo rimandando l’aggressione nei tuoi confronti… arriverà.
“Ma io sono di sinistra…” IMPOSSIBILE !!
Chi pratica terrorismo ideologico (badate bene, spesso inconsapevolmente, per effetto di un lavaggio del cervello che chi lo ha subito lo nega prima di tutto a se stesso) non agisce mai da solo. Essi utilizzano ogni cosa che dici contro te stesso, negano qualsiasi evidenza, analizzano le singole parole, le vagliano, le negano per partito preso, stravolgono il tuo pensiero e ne sottopongono frammenti ad analisi storica fuori contesto per dimostrare che chi ha parlato come te, chi ha usato quelle singole parole, ha generato il male, tu sei il frutto del male e tutto questo in nome del libero pensiero e della tolleranza… ora sei stato marchiato, discussione finita.
Terrorismo ideologico: lo conosceva bene Pier Paolo Pasolini (un pensatore di riferimento nel nostro blog) e ce lo ha riportato nel suo pensiero IO SO… IO SO, ma non posso parlare; potrei contribuire a cambiare il mondo, ma non lo posso fare, non mi credereste, IO SO, perchè li conosco, chi sono, nomi e cognomi, di chi ha compiuto le stragi di Stato. Pasolini fu espulso dall’allora PCI e pochi mesi dopo fu assassinato.
Oggi non si ammazza più fisicamente, oggi ti ammazzano il pensiero. Non sta bene, non si fa… e mentre tu pensi, una squadra di “purificatori” si avvicina con un etichetta di carta adesiva e un altro marchio a fuoco. L’etichetta adesiva sta a te levarla, basta rinnegare te stesso, basta abiurare, sei ancora in tempo. Il marchio a fuoco è l’ostracismo… una volta marchiati a fuoco si è fuori. Ma attenzione, è solo terrore, non è vero che si è fuori… se avessimo il coraggio di superare la fase onirica del marchio a fuoco ci ritroveremmo LIBERI.
Questo è l’effetto del terrorismo ideologico e lo subiscono milioni di persone, per parlare solo dell’Italia, tutti i giorni!
Terrorismo ideologico nella «Grande Nation»
Agli studenti non deve essere reso possibile conoscere la verità dell’aborto.
Un insegnante ginnasiale della cittadina di Manosque nella Francia meridionale (Provenza) aveva mostrato ai suoi allievi durante la lezione di educazione civica un video con immagini di bambini abortiti. Da Parigi, il ministro della pubblica istruzione gli ha ora revocato l’abilitazione all’insegnamento.
Si tratta della più severa tra tutte le possibili sanzioni che possono colpire un insegnante di una scuola statale francese. L’insegnante di storia, Philippe Isnard – padre di famiglia di 40 anni, 15 anni di esperienza professionale, molto apprezzato dai suoi allievi – è stato destituito dall’incarico senza alcun indennizzo; non ha più nessun diritto su niente. Motivo della destituzione: Isnard avrebbe violato l’obbligatoria «neutralità del funzionario» (quale insegnante dipendente dello stato) ed in tal modo «messo in pericolo» gli allievi.
DENUNCIA. L’avvenimento è, per uno stato di diritto, uno scandalo. Isnard, come egli stesso ribadisce, ha sempre osservato la posizione di neutralità, anche e proprio quando, in occasione del dibattito pro e contro, nell’ottobre 2010, accanto alla posizione dello stato, favorevole all’aborto, aveva esposto anche un punto di vista critico verso l’aborto. Prima della proiezione del breve video aveva anche fatto presente agli allievi, quindicenni e sedicenni, già istruiti nei temi dell’educazione sessuale, che le immagini dei bambini abortiti potevano essere impressionanti, e aveva loro permesso di lasciare l’aula se lo preferivano.
Furono i genitori di un allievo – entrambi fautori dell’aborto ed anche insegnanti nella stessa scuola – che in seguito tramarono un intrigo ai danni di Isnard e denunciarono l’insegnante all’ispettorato scolastico; alla fine di novembre, il ministero della pubblica istruzione francese avviò un procedimento disciplinare contro Isnard e lo sospese dal servizio per quattro mesi – senza neanche averlo prima ascoltato!
TOTALITARISMO. Il 9 marzo, Isnard dovette comparire di fronte alla commissione disciplinare del circondario dell’istruzione di Aix-Marseille. Isnard dichiara che tutta l’«azione penale» fu uno «pseudo-processo» condotto «in spregio ai principi fondamentali del diritto». Il 31 marzo, infine, apprese della sua definitiva destituzione dalla carica da parte del ministro della pubblica istruzione francese, Luc Chatel. Chatel ha scritto: «Discutere sull’aborto significa attentare alla legge».
Di conseguenza l’aborto è un dogma dello stato francese; la libertà d’opinione non è più concessa. Philippe Isnard presenterà ricorso contro la decisione. Nel frattempo ha fondato una propria organizzazione per la protezione della vita.
Adesso è un uomo veramente libero!
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26 gennaio 2012 a 15:02
Quanta pena verso tutti coloro che non solo sono vittime di questa manipolazione del pensiero, ma che addirittura lo difendono a spada tratta. Ormai le persone hanno perso la loro identità, la loro volontà, la loro anima venduta a chi li dirige come burattini e pronti a farli fuori se mostrano il mio cenno di opporsi. Se ti trovi nella situazione che tutti ti vogliono chiudere la bocca, è solo, perché stai per dire la verità.
Ora chiaramente questo non è un problema o una preoccupazione di chi manifesta una mente labile, il mio pensiero più nobile non va alle vittime, ma a quelli che mostrano una mente non ricattabile, una mente del tutto automa che pensa e parla solo con la verità come unico riferimento. E’ facile individuare le persone sane, sono quelle che vengono fatte passare per malati, o peggio pazzi e derisi dalla profonda e sempre in crescita ignoranza di chi ormai non ha speranze. E sì, perché badate bene per tutti voi che fate delle persone dei burattini e voi burattini che vi lasciate manovrare, arriverà il tempo di scontare la vostra miserabile pena. Nessuna giustificazione vi salverà, neanche il vittimismo di chi dice di non aver potuto scegliere, perché questo non accade se non ci si vende a chi desidera solo anime perse. Abbandonarsi e convertirsi a chi desidera solo le nostre anime per proteggerci e amarci facendosi anche carico dei nostri dolori e ferite è l’unica scelta giusta che ogni uomo deve fare. La grazia, l’amore grande e immenso di Dio è la salvezza dell’uomo. Senza Dio non sei nessuno. Sei solo un’anima persa che ha fallito in tutto.
27 gennaio 2012 a 16:59
La storia si sta ripetendo con sembianze molto più subdole, che inducono alcuni ad esaltare i loro boia, che tuttavia agiscono nell’ombra.
28 gennaio 2012 a 22:17
Premetto che sono un servo del pensiero dominante e anche una vittima del terrorismo ideologico. Forse è per questo che penso che di fronte ad un argomento come l’aborto è impossibile essere neutrali. L’unica cosa che tende alla neutralità nell’uomo è il ph della pelle che comunque resta leggermente acido. Dire ad un’adolescente che se trova le immagini raccapriccianti può anche uscire è come dire ad un carcerato in astinenza sessuale che se vuole può anche non vedere quel film con la famosa pornostar. Gli adolescenti adorano il raccapriccio e quelli che non l’adorano non lo ammetteranno mai per non fare la figura dei nerd. Quindi il PROFIO sapeva quel che faceva, sapeva che sarebbero rimasti tutti o quasi. Ma se uno degli insegnanti di mio figlio pensasse di traumatizzarlo impunemente o peggio di manipolarlo per dare corpo ad una sua idea, per carità perfettamente leggittima come tutte le idee, di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato, di ciò che è vero e ciò che è falso, di fare l’educazione spettacolare e sensazionalistica, io NON lo denuncio. Perlomeno non subito. Io lo aspetto sotto casa e gli faccio una faccia grossa come un aerostato. Poi lo denuncio e che mi denuci pure lui.
Non me ne frega niente delle sue intenzioni educative. Un insegnante NON deve educare. La scuola NON ha missioni educative se non per ciò che riguarda lo stare civilmente insieme in un aula e negli altri spazi pubblici. La scuola deve limitarsi a fornire informazioni. Come le usano gli allievi non è compito della scuola stabilirlo. L’educazione è compito dei genitori e degli educatori professionali che ne fanno le veci a tempo e luogo debiti (cioè normalmente in assenza dei genitori). Pertanto a meno di non preferire che le scuole diventino GULAG (che erano appunto dei luoghi educativi e rieducativi) certi temi etici (per quel che mi riguarda religione compresa) a scuola non andrebbero neanche toccati, SOPRATTUTTO in una lezione di EDUCAZIONE CIVICA che non ha nulla a che fare con una lezione di ETICA.
Ricordo infatti che L’educazione civica si occupa di fornire nozioni sulla costituzione di un popolo, sulle sue istituzioni amministrative, sul senso e sulla natura della legge in generale e delle norme del codice civile. Magari anche della normativa sull’aborto, perchè è giusto che dei minorenni sessualmente attivi sappiano fino a che mese è legale abortire. Non vedo però come le immagini di feti abortiti possano aggiungere qualcosa alla comprensione di questa materia e delle informazioni che è necessario passare agli studenti.
Se vuoi fare sensibilizzazione intorno ai temi dell’aborto e sei un professore te la fai fuori del tuo orario di lavoro, presso l’associazione in cui preferisci. Non USI i figli degli altri per farti i fatti TUOI. Perchè come disse Kant: la mia libertà finisce dove inizia la tua e a nessuno è permesso di usare come MEZZO qualcun’altro per il raggiungimento di qualsiasi FINE, non importa quanto sia giusto e bello questo fine.
Bene hanno fatto perciò gli antipatici FRANCESI a sospenderlo dall’insegnamento.
30 gennaio 2012 a 09:38
Spiegare scientificamente cos’è un aborto comporta inevitabilemente una sensibilizzazione nei confronti di un certo tema. L’ingoranza porta a essere insensibili nei confronti dei temi che non si conoscono.
Chi insegna storia e parla della Shoah soffermandosi sugli orrori umani, facendo vedere video e foto dei detenuti altro non fa che cercare di sensibilizzare insegnando.
Stessa cosa per chi a scuola fa educazione sessuale che in realtà altro non è che educazione al sesso-promiscuo-occasionale-sicuro. E’ un modo per “sensibilizzare”.
Stessa cosa per chi propone documentari e spiegazioni “fuori programma” riguardo la tortura degli animali nei macelli di massa. Si sensibilizza, facendo conoscere le cose.
Non mi risulta che tutti questi insegnanti siano stati sospesi dal loro insegnamento.
La realtà, è un’osservazione di carattere tecnico che la mia collega psicologa mi ha sottoposto, è che intorno all’aborto debba esserci una propaganda di consenso DISINFORMATO. Non si deve sapere così perchè si possa fare.
Non è una questione morale, cattolica, laica, atea etc. Si tratta di informare. Nel consenso informato relativo alla procedura chirurgica dell’aborto deve esserci la verità, ovvero far presente alla paziente che questo comporta gravisime ripercussioni di carattere psico-fisico a breve, medio e lungo termine. Solo conoscendo si è liberi di fare quello che si ritiene più giusto. Nell’ingoranza si è solo schiavi.