Giampaolo Giuliani fu definito pubblicamente, attraverso tutti i media, un ciarlatano dalla protezione civile e in particolar modo da Bertolaso perchè aveva allertato la popolazione abruzzese del forte terremoto in arrivo. Questa allerta gli costò una denuncia per “procurato allarme” il giorno 29 marzo del 2009.
Il “terremoto disastroso” ci fu, con epicentro a L’Aquila (in linea d’aria a soli 50 km da Sulmona come “erroneamente” previsto da Giuliani) il 6 aprile del 2009. L’errore di calcolo relativo al luogo era stato causato – spiegò poi Giuliani – dallo scarso numero di rilevatori allora a sua disposizione: cosa che impediva di circoscrivere e definire con precisione un’area a rischio. Rilevatori… ma di che cosa?
Rilevatori di gas Radon
Il Radon è un gas radioattivo che si libera nel sottosuolo quando le faglie sono in movimento: il gas in questi casi arriva in superficie in quantità più o meno rilevanti che indicano la maggiore o minore situazione di pericolo e segnalano la consistenza dei movimenti sotterranei. Questo può portare a previsioni precise ma possibili solo poche ore prima (al massimo 24) dell’evento sismico.
Purtroppo gli eventi li conosciamo e le vittime di questo evento sismico ci devono ricordare che il sonno della ragione genera mostri e che l’ignoranza provoca morti.
NDR – pensareliberi.com
Giampaolo Giuliani è un ex tecnico dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario distaccato presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, divenuto noto per le dichiarazioni rilasciate dopo il terremoto che il 6 aprile 2009 ha colpito la città dell’Aquila, in merito alle sue previsioni sulle scosse sismiche che puntualmente si verificarono, e che hanno destato l’attenzione di geologi di fama mondiale.
La tesi di Giampaolo Giuliani, formulata e sostenuta indipendentemente dalle numerose ricerche condotte sui possibili precursori sismici in giro per il mondo, è che il sistema di apparecchi da lui creati insieme ad un amico sismologo, posti in diversi luoghi per consentire un sistema incrociato di dati, sono in grado di prevedere l’intensità e l’area epicentrale di un terremoto, poiché nel relativo istogramma si riesce a leggere, da 6 a 24 ore prima che l’evento abnorme si scateni, il presunto precursore sismico, ovvero il radon, o più precisamente le radiazioni emesse dal decadimento radioattivo dello stesso.
Il termine precursore sismico viene utilizzato da Giuliani sia per indicare il radon e le sue emissioni radioattive, sia per designare ognuno degli apparecchi dislocati in varie postazioni che, nel marzo del 2009, risultano essere cinque: Coppito (L’Aquila), Laboratorio del Gran Sasso (ospite dell’INFN), scuola elementare De Amicis (L’Aquila), Fagnano e Pineto.
Nell’intervista che segue, realizzata da David Gramiccioli, Giuliani è certo che i terremoti siano prevedibili come tutti gli altri fenomeni naturali, e sottolinea come in Italia, negli ultimi 30 anni, stranamente non si sia finanziata la ricerca sui precursori sismici.
In che modo prevedere i terremoti? E’ ormai certo che, per quanto riguarda il radon, poche ore prima di un evento sismico si registrano grandi emissioni di tale gas dal sottosuolo, mentre per quanto concerne le variazioni del campo elettromagnetico, queste si verificano dai 4-5 giorni ad una settimana prima dell’evento.
“Dovete pensare alla Terra come ad un essere vivente pulsante, a cui batte il cuore”, afferma Giuliani, il quale, alla domanda sulla correlazione tra tempeste solari e terremoti aggiunge con certezza: “Le tempeste magnetiche solari caricano di energia le nostre rocce, la crosta terreste del nostro pianeta. Ci sono ricercatori che studiano l’attività solare correlandola al rilascio di energia sulla crosta terrestre.”
Perchè, tenendo conto di tutti questi elementi, in Italia si ignora del tutto la ricerca al riguardo?
Concludo ricordando che sono quasi 4 anni che la Nasa ha rilasciato un comunicato, atteso da tempo, sulle previsioni sismiche: secondo Stuart Eves, che lavora presso l’agenzia americana, vi sarebbe sempre una stretta correlazione tra i terremoti che superano il quinto grado della Scala Richter e particolari perturbazioni che avvengono nell’atmosfera più alta, la ionosfera.
“Perturbazioni nella ionosfera si possono verificare quando le faglie terrestri, ossia le fratture il cui movimento genera i sismi, raggiungono punti di elevato stress e creano correnti interne nella crosta terrestre che possono andare ad interessare l’atmosfera. Queste correnti sono troppo deboli per essere captate vicino alla superficie della Terra, ma in quota dove anche le più piccole perturbazioni elettriche influenzano le molecole ionizzate dell’alta atmosfera, creano delle alterazioni rilevabili dai satelliti”, ha spiegato Eves.
Sapevate che tali alterazioni sono ben visibili esaminando le variazioni temporali del campo geomagnetico sui grafici del sito HAARP e che ogniqualvolta le variazioni raggiungono grandi densità e picchi si verificano sempre forti terremoti a distanza di pochissimi giorni?
Non va dimenticato che HAARP funge da scaldatore ionosferico, per questo resta lecito chiedersi: e se le perturbazioni nella ionosfera fossero generate di proposito?
Fonte: http://vedosentoeparlo-bacab.blogspot.com/2012/01/prevedibilita-dei-terremoti-intervista.html
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1 febbraio 2012 a 11:55
Ho letto ed e’ un articolo supendo, nei dettagli e nella informazione. In questo Paese le verità vengono nascoste e celate per i propri nefandi interessi….E’ come quando dicono che sono una “abietta malata di cancro sopravvissuta “……E quante verità i signori dei partiti non rivelano. Quante? Quante?
20 Mag 2012 a 11:53
La verità è pericolosa perchè le “autorità” se così possiamo denominarle, non hanno la più pallida idea di cosa fare. Dare un allarme terremoto in unpaese disorganizzato come il nostro significherebbe panico e reati incontrollabili. E’ questa la verità e prtanto ci si nasconde sotto quello che viene chiamato “rischio sostenibile” e tale lo è finche non impatta sulla casta. Giuliani lho conosciuto anche se per telefono è una persona seria ed affidabile Magari tanti come lui .
2 febbraio 2016 a 14:10
Qualche anno fa dilettanti scienziati da garage lettori di una nota rivista di elettronica monitorando i sismografi autocostruiti (10 volte piu sensibili di quelli ufficiali delle istituzioni italiane) disseminati lungo tutta la dorsale appenninica, hanno notato una ricorrenza di microscosse ritmiche, ripetitive e di intensità crescente. Hanno allertato le autorità per mesi non cagati di una lira, hanno poi previsto con lo scarto di poche ore e km il terremoto che ha spianato Assisi e come risposta dalle autorità hanno ricevuto una diffida a continuare l’opera di monitoraggio in quanto non accreditati dalle stesse autorità e una denuncia per procurato allarme. Sono passati molti anni, la storia ha dato loro ragione ma non una riga di riconoscimento da chi li ha infamati.
Purtroppo siamo in un mondo dove conta solo il business di pochi eletti, e le catastrofi ne portano…
Ps chi rompe non paga e i cocci diventano suoi. Viva chi ci governa….!