Non si può restare indifferenti. Uomini che si uccidono perchè sono strozzati dai debiti o da crediti che non riescono a esigere. Queste sono persone colpite dalla vergogna, un sentimento ormai inutile; sono persone distrutte nella dignità, calpestate dal sogno di garantire un futuro alla propria famiglia.
Giorni fa, mi confrontavo con alcune persone tra i quaranta e i cinquanta anni e mi dicevano che già nel 1990 la vita era difficile. Infatti, i giovani del 1990, facevano fatica a trovare un posto di lavoro. Io, per esempio, lavoro, ma in che condizioni? Non si può essere indifferenti. Sono mesi che racconto ciò che soffro ogni giorno. E chi ci governa non se ne interessa.
Il futuro ai giovani è stato seppellito e si fa finta di niente. Viviamo in Italia, nel Paese dove l’inefficienza è il nostro baluardo; dove la vita di chi si suicida per la crisi, non vale nulla; dove io che non mi sento bene è tempo perso se lo rivelo; dove subisco mobbing; dove ogni giorno per me è un giorno in più.
Perchè è un giorno in più? Perchè sono seguita dai medici con attenzione, con affetto, con amicizia. In altre regioni italiane non è così.
A Potenza, Carla (uno dei casi seguiti dall’autrice n.d.r.) ha subito una mastectomia bilaterale, ossia le è stato asportato il seno per un cancro aggressivo e non ha avuto la ricostruzione. Il chirurgo plastico le ha detto: “Carla, se vuoi la ricostruzione, prepara 8000,00 euro. Le protesi costano.”
Non faccio commenti. Ci sono pazienti trattati in un modo e altri, in modo opposto.
Esiste un divario tra noi cittadini e le cene luculliane, le auto lussuose e le vacanze esclusive dei politici.
Baudelaire affermava che “il male viene fatto senza sforzo”. E in modo più chiaro, Pier Paolo Pasolini, scriveva che “il sistema è infinitamente più esteso di noi e quindi, il sistema non coprirà mai tutta la vita”. Il nostro Pasolini intendeva dire che noi comuni cittadini saremo sempre lontani dal sistema perchè chi fa parte del sistema ha i privilegi. Noi, semplici no. Avremo solo ingiustizie.
Mi sorride…
Quando mi sorride la vita il mondo è colorato, il giorno è un romanzo, è un mare nei miei occhi. Come una trapezista salto, piroetto e vedo il tempo che va. E sono qua…Rosa Mannetta
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21 maggio 2012 a 12:04
Amica mia, la grande assente è la solidarietà. Negli ultimi decenni si è affermata sempre più forte una visione individualista della vita, dove per individualismo si deve intendere la forma più becera di egoismo. I media hanno proposto modelli di vita, irrangiungibili per i più, spacciandoli per condizione normale. Chi riesce a cogliere queste note stonate e portarle all’attenzione di tutti svolge un’opera di alto valore sociale.
Ottimo redazionale.
Luigi Orsino
21 maggio 2012 a 16:27
Grazie, Luigi. Noi tutti della redazione “Pensare Liberi”, siamo impegnati a diffondere ciò che succede nel Paese dove tutti vogliono vivere in un vivere….che non è tale. Mi sono allineata su argomenti che devono interessare e mi auguro una moltitudine di anime cogitanti. Un carissimo saluto, Rosa.
21 maggio 2012 a 21:45
Come sempre vai al cuore del problema. Provo una grande amarezza e tanta rabbia nel leggere, ogni giorno,degli effetti devastanti della crisi che colpisce le fasce più deboli della nostra società ma coinvolge tutti : lavoratori, pensionati, giovani. Condivido la tua amarezza per quanto riguarda il presente ma forse occorre guardare verso il futuro con la speranza che si apra uno spiraglio e ci conduca fuori dal tunnel della recessione. Questo è quanto auguro a noi tutti e , in modo particolare ai giovani,perchè possano relizzare i sogni in cui credono.
21 maggio 2012 a 22:50
I lettori mi stupiscono e ne sono contenta. Cara Siù ho solo descritto la realtà odierna. Evidenzio un’amarezza di fondo, ma aggiungo, voglio essere ottimista e la speranza mi induce a credere che la crisi dovrà essere superata. Inizio a credere che anche io abbia la possibilità di vivere per qualche anno…e mi auguro di sollecitare più coscienze, di coinvolgere gli animi sensibili e non. Con affetto, Rosa Mannetta.
31 luglio 2012 a 00:51
Sono pienamente d’accordo con questa tua constatazione disperante…del resto possiamo sempre vedere il rovescio della medaglia: la grande crisi ha perlomeno costituito un punto di arrivo definitivo,perchè peggio non si può. Potremo soltanto risalire,e non è da escludere che.nel giro di qualche lustro,l’insensibilità amorale della maggior parte della politica e le numerose falle nel sistema-Italia andranno scomparendo.La speranza è un motivo eterno di ciascuna generazione.Tu tieni duro e confida in un futuro di generazioni più sensibili sotto ogni punto di vista. Un abbraccio. Alessandro