Oggi si festeggia il papà. Il 19 marzo è la tipica festa che con un dolce, “la zeppola”, si vuole considerare la figura del padre. Io desidero dare gli auguri al papà che si sacrifica per arrivare a fine mese; auguri al papà che straniero in casa, deve andarsene dopo la separazione; auguri al papà che consuma il suo stipendio tra avvocati e richieste di aumento dell’assegno di mantenimento; auguri al papà che non può pagare l’affitto e viene costretto allo sfratto; auguri a quella compagna che pretende tutto; auguri a me che vado a lavorare e non chiedo nulla; auguri al papà che vive nel lusso perchè ha sposato un’ereditiera; auguri al papà-politico che non smetterà mai di rubare; auguri al papà operaio; auguri al papà professionista che è onesto; auguri al papà che in un ufficio è stressato da colleghi traditori; auguri al papà che in un’impalcatura costruisce nuovi edifici; auguri al papà che in una caserma, osserva i turni; auguri ai papà veri. Camus scriveva che”l’uomo si adopera per cogliere la sua libertà” ed io mi lego alla vita. Auguri a quelle mamme che hanno dignità.
Auguri al giovane che diventerà presto padre e che vedrà per la prima volta gli occhi di suo figlio.
E auguri a mio padre che, nonostante non sia più qui con me, continua a essere il mio punto fermo e stabile, l’ancora che mi mantiene solidamente ormeggiata al fondale della vita.
A mio padre
Tu non ci sei
ma ricordo il bene che mi volevi.
Ricordo che mi dicevi
di sentirti uno spirito libero.
Libero da colpe, affanni, da dolori.
Limpido come un rivolo,
come una luce…
Mi manchi.
19 marzo 2013 a 17:01
L’ha ribloggato su Annitapoz's Weblog.
19 marzo 2013 a 19:32
Rosa grazie anche da parte mia, hai scritto, come sempre, dei pensieri e dei concetti stupendi.
19 marzo 2013 a 20:01
Grazie, Luca.
Rosa