In queste ore concitate, “attacco si, attacco no”, non e’ chiara la linea da seguire. In un documento del governo Britannico, si insiste nell’effettuare un blitz anche senza l’ONU. Il presidente Hollande ha rinforzato la presenza delle navi da guerra francesi nel mare Mediterraneo; il ministro Emma Bonino, si è limitata a dire che la posizione dell’Italia e’ la posizione della cautela e della prudenza. Obama, il presidente degli Stati Uniti, prende tempo. E Assad, in Siria, cosa dice? Egli e’ stato deciso e ha affermato:”Un attacco alla Siria, ci renderà forti e vincitori”. Questa è la secca nota del “dittatore” che non ammette cedimenti. Questi i fatti nel mondo. E da noi, come si prospetta tutto ciò? Noi, in Italia, siamo in stato di non intervento….perché non disponiamo delle risorse per sostenere le forze belliche. In pratica, non possiamo impiegare i caccia da combattimento con i relativi piloti, in quanto manca il danaro, per affrontare una simile “avventura”: carburante, indennità ai soldati, la macchina da guerra è un’impresa folle in questa crisi che ci ha strozzato. Se le famiglie hanno ridotto i consumi, se tutti noi viviamo un disagio enorme, se i nostri giovani non hanno un futuro, ma che possiamo o potremmo fare? Starne fuori. Io vi dico la mia. Stiamo pagando per il debito pubblico che in passato, dai partiti di un tempo, è sempre lievitato di anno in anno. Oggi siamo schiacciati da quelle esagerazioni dell’edonismo degli anni ottanta: ricordo che in quel periodo tutti eravamo felici, tutti vivevamo su una nuvola colorata. Camus scriveva che “il mondo è insensato e l’uomo soccombe….” ed io credo che stiamo scatenando l’incoscienza del vivere e che non desideriamo comprendere cio’ che ci circonda.
Informazioni su Rosa Mannetta
Mi chiamo Rosa Mannetta e sono una malata di cancro in follow-up dal 2008. Ho affrontato la chemioterapia a bersaglio molecolare e, dopo cure devastanti, sono qua a raccontare situazioni inenarrabili. Insegno lingua italiana agli stranieri. Assumo dei farmaci che mi rendono stanca, con una notevole astenia e spesso mi devo assentare, con la decurtazione dello stipendio, come tutti i dipendenti pubblici. Ciò mi succede perché le commissioni mediche non mi hanno riconosciuto l’art. 33 della legge 104 del 1992 . I miei amici malati di cancro mi hanno detto che devo segnalare la situazione dell’abbandono in cui viviamo, della dignità negata, dei pregiudizi espressi e non, della mancanza di affetto delle persone che dovrebbero esserci vicine. E’ da tempo che descrivo questa situazione, ma sono una voce che muore nel deserto delle coscienze, delle sensibilità inermi. Noi malati sopravvissuti, siamo dei naufraghi in balia del vento, su una zattera improbabile. Siamo in un periodo di grande crisi istituzionale, ma noi non possiamo essere cittadini di un Paese che non considera le nostre rivendicazioni. Forse ho sbagliato a sottopormi alla polichemioterapia e a 40 sedute di radioterapia... Chissà…Forse, come diceva Ugo Foscolo, il sepolcro, mi "rappresenta e ci rappresenta". Mi viene un dubbio: "Sarebbe stato opportuno diventare un cadavere in una bara?". Ero candidata a morire! Forse una lapide è più efficace. Lo dico e ne sono convinta. Sopravvivere ad un cancro...forse è stato uno svantaggio assoluto. LO RIBADISCO: è stato uno svantaggio assoluto.
Vedi tutti gli articoli di Rosa Mannetta →5 commenti su “USA contro Assad: l’occidente contro la Siria.”
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30 agosto 2013 a 11:45
Da quella tua considerazione finale sul debito pubblico potrebbe derivare l’idea che, come società, collettivamente, abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi e ora ne paghiamo le conseguenze.
Io credo che non sia affatto così, e anzi credo che questa idea sia sostenuta ad arte dalla minoranza di furbi e speculatori che ha goduto di privilegi e si è arricchita, anche e soprattutto illegalmente, creando le vere premesse per la nostra crisi.
Credo che quella stessa minoranza di cui sopra, sia sostanzialmente la stessa élite che adesso governa il paese e che sta facendo di tutto per distogliere i cittadini dalla comprensione della realtà, inducendogli sensi di colpa, per raschiare il fondo del barile, e continuare a vivere nel privilegio.
Anche sulla guerra, la logica è la stessa: abbiamo deciso di spendere decine di miliardi per dotarci di armi ancora più efficaci, ma non abbiamo la benzina per far andare le macchine della polizia. Qual è il senso?
Il senso è che per comprare gli F-35 si spreme il popolo-bue, e quindi chi se ne frega. Anzi bene così, perché sui grandi appalti qualche fettina extra e sottobanco ci scappa sempre (appunto, il fondo del barile).
Poi la spesa pubblica si può sempre comprimere, basta dimostrare che non ci sono i soldi! Tanto poi a pagare è di nuovo il popolo-bue…
Quanto alla questione Siria… Assad è l’ennesimo fesso, il nuovo Hussein, che darà modo all’imperialismo occidentale di mostrare i muscoli, a prescindere se abbia ragione o meno.
Noi starne fuori?
Magari, ma noi siamo parte dell'”Impero” e dobbiamo dare il nostro piccolo contributo…
30 agosto 2013 a 13:16
Tu hai le tue idee. Negli anni dell’edonismo abbiamo tutti fatto finta di non “vedere”…..perche’ certi partiti detenevano il potere sul pensiero. Oggi accade ancora…..siete voi i cittadini e non discuto, delle scelte sulle ultime elezioni. Se si continua a votare cosi, io posso solo raccontare una realtà amara.
30 agosto 2013 a 13:34
Io non parlavo di responsabilità politica dei cittadini: è chiaro che in una democrazia in fondo il fatto che la classe dirigente sia scadente è un riflesso della “pochezza” del popolo.
Io intendevo proprio e solo un discorso economico: l’idea che il debito pubblico sia derivato da un “vivere al di sopra dei propri mezzi”. E’ un po’ un luogo comune, no? Sostenuto anche dalla solita solfa “abbiamo lasciato un enorme debito ai nostri figli”.
Intendevo dire che questo “debito” (che poi bisognerebbe comparare anche al “patrimonio”, pubblico e privato, che si lascia in eredità alle generazioni future, altrimenti il discorso non ha senso) è figlio di una cattiva gestione del benessere, e di una ancora più cattiva distribuzione della ricchezza, piuttosto che di un “vivere come cicale” dell’intera collettività nazionale.
Sulla chiusura concordo: se si continua a votare così non si può che peggiorare.
7 settembre 2013 a 11:21
Assad è un dittatore perchè ce lo dicono i media asserviti al potere, un dittatore come Saddam, come Gheddafi (che facevano il bagno nel petrolio), oppure uno sfigato che si trova al posto sbagliato nel momento sbagliato?
Vorrei ricordare che le oligo-plutocrazie occidentali basano buona parte della loro economia sulle industrie belliche, il caso F-35 docet.
Gli USA in particolare sono sempre in guerra contro qualcuno, non possono farne a meno, del resto tutta la logistica che accompagna le imprese militari è ormai privatizzata con un giro immenso di miliardi di dollari, e la Halliburton la fa da padrona
Lo slogan della Halliburton (http://it.wikipedia.org/wiki/Halliburton) è “Proud To Serve Our Troops” …
La Halliburton è un’azienda multinazionale la cui sede si trova a Houston in Texas.
Opera in oltre 120 Paesi. È un gruppo statunitense specializzato in lavori pubblici e nello sfruttamento dei giacimenti petroliferi. Vi ha lavorato Dick Cheney, ex vicepresidente degli Stati Uniti
Sicuramente è pure VERY PROUD di essere ben pagata per servire quelle truppe che vanno a morire per conquistare nuovi giacimenti petroliferi e nuove aree strategiche da offrire allo sfruttamento delle multinazionali.
Troppo spesso le rivoluzioni sono pilotate dall’esterno: gruppi di mercenari infiltrati creano disordini mettendo in essere il casus belli che indigna l’opinione pubblica e giustifica l’intervento armato finalizzato, all’apparenza, alla protezione della popolazione civile ed al ripristino di un ordine sicuramente preconfezionato in altra sede.
Consiglio la lettura di “Shock economy” di Naomi Klein, molto illuminante su questi meccanismi di conquista.
Durante la guerra alla Libia di Gheddafi (notevole i tempi di interventismo francese, forse perchè in Iraq la Francia aveva mangiato poco essendo arrivata tardi?) è girato su Youtube un video d circa 2 ore che dava voce alla controparte, al popolo libico, alla gente in fuga, a coloro che non vengono mai intervistati perchè non dicono le cose giuste (fermo restando che in certe interviste i traduttori si inventavano di tutto di più e ci riferivano proprio l’opposto di quello che l’interlocutore arabo stava esprimendo).
In quel video alcuni profughi parlavano di bande armate non libiche che compivano le stragi addossando la colpa ai governativi, raccontavano di tutti i benefici ricevuti dal governo di Gheddafi (scuole, irrigazione, tenore di vita, ecc), in breve presentavano una realtà opposta a quella che ci veniva propinata ogni giorno dai tg.
Il video è durato pochissime ore, avevo salvato il link ma appena tornato mi diceva:
questo video è stato OSCURATO 😦
Che la Siria possa essere una nuova Libia?
7 settembre 2013 a 22:53
Mi auguro che non accada. 🙂