Diciamolo chiaramente: il vostro presidente della repubblica è una persona quanto meno ambigua, se vogliamo rimanere nell’istituzionalmente corretto, e potrebbe piuttosto essere definito una faccia di bronzo senza, tra l’altro, correre il pericolo di sbagliarsi, se non vogliamo essere proprio diplomatici. La grande deriva morale delle più alte istituzioni di questo paese a cui assistiamo impotenti e sgomenti in queste ultime stagioni, nasce innanzi tutto proprio dall’ambiguità di un personaggio che non si è fatto nessuno scrupolo all’atto di dare assenso e appoggio incondizionato alla programmata politica di dissesto economico, finanziario e sociale in atto. Vedete, avrebbe potuto dire di NO. Avrebbe potuto scegliere di ribellarsi! Avrebbe potuto mettersi contro quella gente che ora decide in nome e per conto di altre istituzioni che sono sicuramente non italiane e che riguardano ambienti finanziari, bancari, grandi potentati economici. E se lo avesse fatto, sarebbe stato Il Presidente, avrebbe avuto anche l’opinione pubblica dalla sua parte, e il rispetto dei suoi concittadini. Ma ha fatto una scelta ben precisa e mirata. Cioè si è messo contro la propria gente della quale così indegnamente si definisce essere il primo cittadino.
Quindi una precisa scelta di campo. Lui ha scelto per l’avallo della deindustrializzazione, ha scelto l’avallo per l’espropriazione indebita del bene pubblico, ha scelto di mettere al timone di questo stato uomini anti-stato (Monti prima e Letta dopo) appoggiando fino in fondo la scellerata e scientifica opera di “…distruzione della domanda interna” (non è una cazzata, cit. intervista di Monti alla CNN). Ha scelto di starsene da una parte, oggi più che mai una parte sempre più delineata e che sta uscendo pian pianino allo scoperto, piuttosto che dalla nostra. Ha scelto di non essere - semplicemente - il nostro Presidente, ma il presidente di qualcun altro o qualche altra …”cosa”. E forse, quest’uomo, che ha passato 3/4 della sua vita dentro un parlamento, presidente non lo è mai stato veramente. No, “boia” non è sicuramente la giusta definizione. E’ sbagliato solo in termini formali, più che sostanziali. Ed è anche poco elegante. L’insulto viene dato a chi si odia in modo feroce. Ma io non odierei questa …”persona”. Io ne sarei solamente – al limite - un pò schifato, da cui una grande indifferenza (che forse è peggio dell’odio) e quindi l’amara consapevolezza che da tale personaggio e da certi suoi scagnozzi dell’Aspen o di qualche altra diavoleria antiumana non verrà mai niente di buono. Una persona così non dovrebbe essere insultata. Basterebbe semplicemente ricordargli che c’è un’età per tutto, e prima o poi si arriva al punto di dover rendere conto negli ultimi istanti di vita di quanto si è fatto di buono, per gli altri e per se stessi. E lui, non essendo propriamente un ragazzino, dovrebbe rifletterci un po’ su, e cominciare a guardarsi allo specchio.
All’inizio di questo piccolo sproloquio ho detto il “vostro” presidente. Perché il Mio presidente non esiste, l’unico che abbia meritato il mio rispetto di uomo qualunque si chiama Sandro Pertini. Era un uomo semplice, dai modi sicuramente un po’ spicci ma sinceri, un uomo di campo, prima ancora che di poltrona piena di fregi dorati, prima ancora che uomo di salotto intellettual-politico, ma sicuramente non un insipido e viscido burocrate servo di qualche fondazione politico-bancaria, quel genere di persona che ha invaso le istituzioni ai più alti livelli e che sta mandando a fondo tutto. Sicuramente, un uomo che credeva in quel tricolore e lo difese per sette lunghi anni. Un uomo che mise l’interesse del popolo - di cui era Presidente - al primo posto. Sì, mettere l’interesse dello stato e dei suoi cittadini al centro di tutto, affinchè amino e non detestino quel tricolore. Chi non lo fa, ovvero chi fa gli interessi di altri producendo danno verso quelli a cui si promette servigio, dovrebbe essere passibile di denuncia per alto tradimento, se non formalmente, ma sopratutto moralmente sei condannato all’infamia.
Ultima piccola riflessione. Qualcuno, oggi, dovrebbe riflettere su certe scelte effettuate in merito al fantomatico interesse della nazione, tipo quella di mettere quell’altrettanto fantomatica e irrealizzabile Europa davanti a tutto e a tutti a qualunque costo, anche di vite umane, come ad es. quel centinaio (o forse migliaia!!) e passa di suicidi, che gridano vendetta, e anche di quel migliaio di “sfollati” italiani che devono far posto ai nuovi italians. Si, sfollati, perchè emigranti mi suona male (che ci posso fare ?) e poi non mi va neppure di usare paroloni cari solo a chi studia ingegneria sociale, ovvero chi studia per distruggere intere comunità di persone, che poi è quella che chiamano elegantemente e furbescamente globalizzazione.
Per tutti questi, prima o poi, si dovrà dare una risposta. O no ? Magari una bella accusa di Vilipendio al popolo sovrano ? Beh, occorrerebbe un’aula bunker capace di contenere tanta, ma tanta gente. Compreso qualche indecente e improbabile presidente di tutti gli italiani.
Gente, abbiate pure fede, almeno fin quando non tasseranno anche quella
12 febbraio 2014 at 16:16
Mi piace questo articolo. E’ attualissimo…
13 febbraio 2014 at 13:46
Grazie Rosa! :D