Il 25 aprile 2014. Una nuova data per festeggiare la “liberazione”. E’ la solita data, quella del 25 aprile. Una data dove non c’è niente di nuovo. Una data in cui le parole si sprecano. Una data dove i paraventi della storia sono sepolti. Perché? Perché a distanza di anni, la storia evidenzia i veri fatti. L’8 settembre del 1943, noi diventammo un popolo ostaggio di eserciti stranieri, i nazisti da una parte e gli angloamericani dall’altra. E poi il nostro territorio fu occupato da varie truppe da nord a sud. Le nostre città diventarono bersagli di guerra e di bombardamenti…Fummo liberati, “liberati” da cosa? Dal nazismo, dal fascismo, da dittature che avevano circoscritto il pensiero libero. E successivamente, siamo caduti nella trappola della falsa libertà degli Stati Uniti. Attualmente, siamo schiavi di Obama. Le basi americane sono dislocate in vari punti geografici del nostro Paese. Non siamo liberi di scegliere governi diversi da quelli che ogni presidente degli Stati Uniti, “decide”, in senso lato o in senso evanescente…Siamo coperti da un vessillo dove la parola “libertà”, appare scritta come un’aura di sogno, come una nuvola diabolica di un fumetto preistorico. I vari Monti, i vari Enrico e i vari Vangeli, si sono inchinati a re Obama. Ma noi, popolo lo abbiamo intuito? Siamo schiavi da tempo. I politici corrotti dagli anni settanta in poi, hanno determinato quel debito pubblico che oggi è inarrestabile. E sarà sempre più inarrestabile. Pasolini scriveva: “Cosa è successo nel dopoguerra? L’uomo si è addormentato nella normalità…”. E se ora è tutto normale, accettiamo la normalità. Accettiamo la normalità di non essere liberi. Non siamo liberi.
Rosa Mannetta
25 aprile 2014
Cultura e Società