Napoli è una città dai mille volti. Una città dove vari ambienti si intersecano: è la Napoli delle persone oneste, delle persone che non collaborano con la delinquenza. Una città che ha anche quelli della “Napoli bene”, delle persone che vivono nell’opulenza. Ecco i vari profili di una città abbandonata. Davide era su un motorino e non aveva i documenti necessari e poi….su quel motorino erano in tre ragazzi e senza casco!!!! Il posto di blocco dei Carabinieri è diventato il posto da evitare per paura? Per incoscienza? Per sfida ai militari? E se era stato segnalato un latitante, si doveva premere quel grilletto e mirare al cuore di un ragazzo, anzi di un ragazzino? I punti oscuri della vicenda sono innumerevoli. Tra le parti, ognuno dice la sua verità. Il carabiniere è addolorato e chiede perdono ai familiari di Davide. I familiari di Davide vogliono giustizia. Ma quale giustizia? La cosa più amara è che Davide ci abbia rimesso la vita. E non si muore a 16 anni in questo modo. Non si può morire così giovani. Non si può. Perché non urliamo che Napoli è dimenticata? La Campania è una terra di “nessuno” e lo stato non dovrebbe essere presente solo con le forze dell’ordine. Mi sembra il nostro, uno stato di “polizia”. E da cittadina, non sono libera. Mi sento asservita da un potere oscuro e nascosto. Noto quel senso di, quel senso di schiavitù che opprime il pensiero che si desideri esprimere. Lo noto. Luporini scriveva che “il progresso migliora l’animo dell’uomo…”. Io posso affermare che non respiro una “brezza” libera.
Rosa Mannetta
9 settembre 2014
Cultura e Società