Gloria. Gloria è una signora che si è ammalata di cancro nel 2012. Nel 2014 ha avuto una recidiva. La prima volta ha avuto una quadrantectomia. La seconda volta una mastectomia. Pessima storia di cancro. Pessima storia di malattia. E’ una signora affascinante, colta, colpita dalla bestia. La bestia non guarda nessuno: quando attacca, attacca per uccidere. Gloria è stata “chiamata” a visita dalla commissione medica dell’INPS. Un medico le dice: “Signora, mi faccia vedere la cicatrice e l’intervento di mastectomia”. Gloria si fa visitare. Sopraggiunge il presidente, la Commissione e le dice: “Signora, devo visitarla e vedere gli esiti dell’intervento”. Gloria, si irrita. Gloria risponde: “Mi scusi, dottore. Mi ha già visitato, il suo collega. La cicatrice che ho, è brutta. Quando mi guardo allo specchio, non mi sento donna. Mi sento mutilata. Mutilata con una protesi. Mutilata, come mi state trattando. Sono una donna, ho la mia dignità. Lei, mi sta calpestando la dignità. Perché devo essere trattata in questo modo? Perché? Se il cancro mi ha distrutto….perché mi state demolendo come un palazzo raso al suolo? Vergognatevi. Non ho bisogno della pensione. Voglio solo l’articolo 33 della legge 104 del 1992, che…mi spetta perché sono in cura. E devo ancora sapere cosa sarà della mia vita”. Gloria , distrutta tre volte. La prima volta dal cancro. La seconda volta dal cancro. La terza volta dai medici INPS. Pasolini scriveva che “l’Italia è un paese morto….destinato a morire”. Le sue parole sono attuali. Valide. Molto valide.
Rosa Mannetta
7 novembre 2014
Cultura e Società