Il libro di Graziella Di Grezia colpisce per la delicatezza dei toni. La delicatezza nel delineare una vita che si forma. Scrive l’autrice: “Capovolgi le mie priorità…” e questo verso incanta per il senso che si intuisce. Il senso della vita che verrà, del piccolo che già esiste nel pancione e travolge le “priorità” della mamma. Il senso di un bimbo che a poco, a poco prende il suo spazio. Un esserino che sarà e sembra ancora, non esserci. Per ora è un prodigio che nuota e si diverte nel pancione della mamma. Tesse un dialogo misterioso con lei che lo ospita, lei la mamma che lo abbraccerà: “Sarai come un tramonto all’alba….”. Lui nascerà, esisterà dalla sera alla formazione del nuovo giorno, assisterà all’alba con i colori della luce. La luce che indica il risveglio dal sonno notturno. La luce, simmetria di ansia e gioia, di speranza e di entusiasmo. I versi sono toccanti. Inondano di consapevolezza il lettore. La poesia è il volo dell’anima, è la magia del vivere. Inebriante il verso: “Avanzi nella mia pancia…”, in quanto Graziella sa e attende i tempi della gestazione, con toni gentili verso il figlioletto che sa ascoltarla. Il ponte regge. E il piccolino vive questo legame. La favola diventa realtà. Un dipinto surreale domina la realtà ed esce dallo scrigno in cui è contenuto. Paci scriveva che “la vita lentamente corre sulla storia del tempo”. Noi viviamo nell’orizzonte del sogno che ci coinvolge. Il sogno si realizzerà.
Rosa Mannetta
27 marzo 2015
Cultura e Società