Il 26 settembre si è svolta, la cerimonia di premiazione dei poeti per il concorso internazionale di poesia “Avellino in versi”. Gli organizzatori del concorso, la scrittrice Rosa Mannetta, la poetessa Maria Ronca e lo scrittore Marco Parisi, hanno riscosso un successo di pubblico. Occorre precisare che il Carcere Borbonico, nel centro di Avellino, è utilizzato per manifestazioni culturali. I cittadini hanno onorato, come pubblico, la serata che….è stata gradita. E’ stata la prima edizione del concorso letterario ed è nata l’idea, nel solito bar Maracuja, dove il gruppo di scrittori, si riunisce: Marco Parisi, Francesca Marino, Giovanni Moschella, Carmine Gaita, Sonia De Francesco, Maria Ronca, Paola Mannetta, Antonia Catena, Elena La Verde, Francesco Orciuoli e Rosa Mannetta. L’idea poi, si è realizzata. Quello che sorprende è che i cittadini “ci sono stati” e hanno acclamato i poeti finalisti. Non solo, hanno applaudito la dott. Mimma Lomazzo, Consigliere di parità , i giurati che hanno giudicato le poesie e tutto lo staff con Maria Ronca, Marco Parisi e Rosa Mannetta. La città rappresentata dall’ Arma dei Carabinieri, “c’è stata” con il Maggiore F. Mortari. E poi? Poi, il giornalista, il dott. Fiore Carullo, ha anche partecipato, come giurato: ha scelto la sensibilità delle poesie di autori spontanei e veri. Veri nel comporre. Veri nella espressività linguistica. Nella cultura c’è sempre una nota dolente: ma i rappresentanti della città, quelli che governano la città, quelli che sono l’istituzione del comune di Avellino, dov’erano, dove sono e dove saranno? Rimbaud scriveva: “Il mio viaggio verso l’ignoto è la poesia”. La poesia fa risplendere gli animi. Chi governa la città, forse, non ha bisogno della luce dell’anima.
Rosa Mannetta
27 settembre 2015
Cultura e Società