Il libro dell’autrice Olimpia Piccolo, mette in evidenza come la malattia, non deve diventare un problema di vita. Nel libro si descrivono i momenti che si vivono durante un percorso medico, il rapporto costruttivo e non, tra medico e paziente. Non a caso, se si analizza il titolo: “A piedi nudi sulla sabbia”, si nota che camminare “a piedi nudi”, è sinonimo di libertà interiore ed esteriore; che ci si libra sulla battigia per ascoltare il mare; che dopo la tempesta, viene il sereno. La protagonista vive un calvario di operazioni sbagliate, costose e forse, inutili. Le corsie degli ospedali denotano la sofferenza dei pazienti, dei parenti che attendono, barelle usate come letti improvvisati, bambini che piangono: lo spettacolo dell’umanità straziata, si dimena in contrasti tra realtà e fantasia, tra sofferenza e ilarità. L’autrice nella scrittura ha sempre avuto un motivo per esprimere il suo animo, il suo riscatto nella società. In fondo, la quotidianità è fatta di piccole e semplici azioni che ci rendono felici. Enzo Paci scriveva: “Il tempo ritrovato è vivere nell’esistere del tempo”. Rinascere e ritrovare i fili del vivere, non è semplice. Noi, ci proviamo.
Rosa Mannetta
1 maggio 2016
Cultura e Società