Ricordo il boato che sentii, in Irpinia, ore 19,34….un terremoto di magnitudo 6.9, il 23 Novembre del 1980. Non dimentico la data. Non l’ho mai dimenticata. Oggi alle 7,40 una scossa di magnitudo 6.5, tra Perugia e Macerata, sconvolge tutti, causa ulteriori crolli. Siamo di fronte ad un notevole scossone. La scossa è stata avvertita da Nord a Sud. Ha impressionato tutti…sembra la fine del mondo. Ricordo che il boato mi spaventò: avevo pensato ad un meteorite. Pagammo un alto numero di vittime: quasi 3000 morti. Oggi, con questa scossa, la più intensa dal 1980, dal “nostro terremoto” in Irpinia, non ci sono state vittime. Questo è il migliore dei risultati: si sono salvate le vite umane. Nel 1980, abbiamo perso amici, parenti, affetti. Abbiamo il dovere di essere solidali tra noi. La solidarietà deve essere un termine costante per tutti noi che dovremo ricostruire un patrimonio storico, in macerie. Abbiamo solo distruzione ovunque. Partiamo dalla nostra storia, dalle cittadine che devono continuare ad esistere. L’Italia centrale è costituita da piccoli borghi che devono riprendersi. Noi siamo un popolo che sa superare questa catastrofe. Gli sfollati, in questo sciame sismico, potrebbero arrivare a 100mila. Cosa dire? Prepariamoci all’idea di uscire dall’Unione Europea. In Europa, ci hanno abbandonato con il caso dell’emigrazione epocale di intere popolazioni… E sempre in Europa, vogliono ignorare l’emergenza del terremoto nell’Italia centrale. E’ il tempo di seppellire la corruzione. E’ il tempo di pensare ai problemi che sono sorti, oggi. In che senso? Nel senso che dal 24 agosto ad oggi, abbiamo di fronte altri paesi abbattuti da un nuovo sisma, più forte, più vigoroso. Bruno Latour scrive: Dobbiamo ricostruire un mondo opaco…”. Io dico: “Rialziamoci, con ogni mezzo”.
Rosa Mannetta
30 ottobre 2016
Cultura e Società