Stefania Russo ha scritto questo libro di poesie. Le poesie scivolano come l’acqua limpida di una sorgente. E’ un libro che si deve leggere con pacatezza. Nella poesia “Essenza”, l’autrice: “Ho tanto parlato, adesso ho bisogno di silenzio”. Evidente il desiderio di silenzio. Silenzio costruttivo, in quanto a volte parlare risulta dannoso! Dannoso perché chi ascolta non sempre è disposto ad ascoltare e ad ascoltarci. La ragione non-ragione dell’indifferenza. Attualmente, siamo immersi nell’indifferenza verso l’altro. E nella lirica, “Fragranze di more” lei scrive: “Scorre veloce la clessidra del tempo, senza tregua i pensieri volano..”, il tempo vola con i pensieri che percorrono un tempo, alla fine senza tempo. Si tocca un leggero velo di malinconia. E’ la malinconia del vivere, in questa società cristallizzata, arroccata su posizioni improbabili. Difficile per ognuno di noi, trovare uno spiraglio! L’autrice è alla ricerca di un suo spazio. In “Vago solitaria”, è evidente il bisogno di ritrovarsi e lei scrive: “Ogni attimo di respiro sia speso solo per ritrovare la mia anima”. E’ un invito a superare il male di vivere, quel male che ci sovrasta. E noi supereremo. David Foster Wallace scriveva: “A me sembra che questa generazione sia sempre più triste..”. Ma noi saremo in grado di andare avanti.
Rosa Mannetta
14 maggio 2017
Cultura e Società