Gli azzurri sono stati eliminati dai Mondiali in Russia del 2018. Figuraccia storica. Catastrofe nello sport. Catastrofe nella politica. Sono lontani i tempi di quando eravamo Campioni del Mondo nel 1982, con Bearzot e con l’esultazione del presidente Pertini. Bei tempi. Tempi remoti. Le lacrime amare emergono. Delusione di un Paese. Affonda il tricolore. Affonda l’orgoglio di sbandierare una bandiera. La nazionale rappresenta uno Stato. L’abisso degli azzurri è il tonfo di una Italia che non si rialza. Dicono che si sia ripresa! Dicunt. E pensiamo ad un fatto che sarà vero: i nati del 1980, rischiano il pensionamento a 75 anni. Questa è la conseguenza della disoccupazione giovanile. Questa è la conseguenza della legge Fornero: l’aumento dell’età per il pensionamento sia di vecchiaia che di anzianità. Le lacrime di Gigi Buffon esprimono la delusione di una squadra che è stata sconfitta. Occorre risorgere. Da dove? Non come “l’araba fenice”, l’uccello mitologico. Occorre impegnarsi su tutto. Io vorrei crederci. Louis Aragon scriveva: “Ti porto l’incenso..”. Il problema è che occorre reinventare scopi, persone corrette, donne e uomini che sappiano condurre questo carrozzone sgangherato, “il carrozzone Italia”. Il rammarico prevale. Io non ci credo più in questo carrozzone.
Rosa Mannetta
13 novembre 2017
Cultura e Società