E il giovane poeta Davide, scrive: “Era l’inizio del selciato….c’era un sospiro ad aspettarmi al varco, poi un bivio”. Il silenzio racchiude l’anima che si trova ad un bivio. Il bivio si stempera nella rinascita da un silenzio soffuso. Davide è il poeta della realtà che si proietta nel tempo. Un tempo malinconico e creatico, suggestivo ed intenso. Davide emoziona. Si legge con emozione. Mi emoziono e leggo: “Ecco l’inchiostro che incide il cemento”. I nostri ricordi sono indelebili. Ineluttabile, la testimonianza di ciò che possiamo costruire. E noi costruiamo la vita. E nel “Cordoglio ai lati del cuore”, il poeta, scrive: “Avrei voluto essere materia leggera…se fossi qui poserei il cielo nei passi”, è evidente il desiderio di librarsi in una dimensione di confine tra la vita e oltre la vita. Paul Verlaine scriveva: “Dovremo innalzarci sopra ogni cosa…”. E noi, ci eleviamo sulle caratteristiche dell’esistenza.
Rosa Mannetta
15 dicembre 2017
Cultura e Società