Pamela a fine gennaio, viene uccisa a Macerata da un branco di nigeriani. Jessica viene uccisa a Milano da un tranviere che la ospitava a casa sua. Due giovani ragazze: Pamela,di diciotto anni e Jessica, di venti anni. Ragazze con una vita difficile. Ragazze che forse, non avevano avuto qualcosa di stabile a cui pensare. Forse. Ciò che ha sconvolto l’opinione pubblica, è il modo in cui è stata uccisa Pamela. Il suo corpo è stato trovato a pezzi, in due valigie. E’ stato un passante a segnalare alle forze dell’ordine le valigie abbandonate nei pressi di una villa…e poi, la macabra scoperta degli inquirenti, del suo cadavere maciullato. Ciò che colpisce è che alcuni organi del suo corpo, non si trovano. E’ raccapricciante descrivere la fine macabra di Pamela. E’ doloroso descrivere che Jessica sia stata accoltellata da un uomo che la insidiava. In sintesi, Pamela e Jessica hanno avuto una morte atroce. La differenza è che Pamela è stata uccisa dai nigeriani e Jessica, è stata uccisa da un italiano. Il problema che fa discutere è lo scempio sul corpo di Pamela. Un criminologo ha affermato: “Dietro l’omicidio di Pamela c’è stato un rituale di cannibalismo. Il caso di Pamela è solo una piccola punta dell’iceberg che accadrà in Italia. Tutti tacciono per non apparire razzisti, è statisticamente probabile che si ripetano altri casi come quelli di Pamela”. Le affermazioni del criminologo sono efficaci. Il contesto che viviamo in questi giorni, è terrificante. Occorre essere oggettivi: noi siamo la sponda dei barconi. Noi siamo ostaggio di un’Europa che non ci aiuta ad accogliere i migranti con oculatezza. Manca il buon senso. Tutti noi ci vestiamo di bontà. Ma questa non è bontà, è incoscienza. I Francesi, respingono i migranti che vogliono entrare illegalmente da Ventimiglia. Ventimiglia, si trova al confine con la Francia. Jerome David Salinger scriveva: “La vita è tutta da giocare”. Pamela e Jessica avevano tutta una vita da giocare. Non possono giocare più,
Rosa Mannetta
13 febbraio 2018
Cultura e Società