Scrive Antonino, il nostro autore per la Mreditori: “E’ lengue ‘o munno vurria sape’ pe’ te dicere ca te voglio bbene come cchiu’ te piace”. Sono versi in lingua napoletana. E’ la lingua del sentimento. Voler bene è sinonimo di amore. Il nostro Antonino è spontaneo nel raccontare la quotidianità. E’ il poeta che si racconta. E l’intreccio è coinvolgente tra la lingua italiana e quella “napoletanità” istintiva, a’ lengua e’ Napule. Le poesie rispecchiano la vita nel Sud, l’animo di una terra con colori mediterranei. E’ lo stato d’animo emozionale di chi vive e lavora per gli affetti; di chi vive la vita con passione. Passione è affrontare il giorno. Passione è concludere il giorno stesso, ricamando pensieri e condizioni superate o da superare. Il nostro Antonino descrive il cuore. E nel suo cuore, la nostalgia, il paesaggio predominano. Il cuore è dirompente e spontaneo. Ed egli nel verso: “Na lengua ca sulo nuje sapimmo…”, fa comprendere che la lingua napoletana è la lingua che pochi possono saper parlare e che “solo noi sappiamo”. Eduardo De Filippo scriveva: “A’ vita è tosta, la vita è dura”. E noi affrontiamo questa dura vita.
Rosa Mannetta
23 marzo 2018
Cultura e Società