Mi è giunta in Redazione e pubblico la lettera di una docente:
“Cara Nazione, i tuoi cittadini non hanno dignità. Chi desidera la dignità, viene spintonato nella melma. La melma poi, è un pantano da dove è difficile uscire. Vorrei comprendere….Mi sento nella completa omertà. La scuola è diventata ostaggio di pochi saccenti che non sono saccenti. E’ tutto un pullulare di menti false. Ognuno scalza l’altro in un circolo senza fine. Ognuno deve fare meglio rispetto ad un altro? E questi sarebbero gli educatori. Vergognoso, porsi sotto questo aspetto non chiaro. Io vivo in una piccola città del Sud, un capoluogo degradato e degradante, senza dignità. La mia scuola? Un insieme di gente che parla. Non sono docenti, sono non-docenti. Sanno creare quel clima di asservimento alla PAURA. Hanno l’arma del ricatto: se parli, sei finito. Sei finito che ci rimetti professionalmente. Sei preparato? Ti fanno passare per uno che non sa nulla. Ti costringono ad essere triste e depresso. Cara Italia, mia Nazione dimenticata e crollata nel fango! Mi hanno messo nel fango e non posso uscirne. Ti saluto, Nazione”.
Annamaria
24 settembre 2018
Cultura e Società