Il libro di Giovanni Maritati sorprende. Sorprende perché è come scrive l’autore, “un invito alla lettura” di altri libri. E’ da sottolineare che le varie prefazioni scritte fra il 2002 e il 2018, inducono i lettori a leggere in tutti i sensi. Leggere è un mezzo per intuire il senso della vita in un’epoca chiusa in un muro denso di fotogrammi alieni. Alieni perché ognuno si arrocca nel proprio rifugio. Il nostro Gianni Maritati, presenta Grazia Deledda e tanti autori contemporanei che devono avere sempre più lettori. In particolare, mi ha colpito la prefazione “Bussole di parole” per una raccolta di racconti di Nadia Tomasetta: la vita è un volo coraggioso e avventuroso. Nella parte terza, “Saggi”, la prefazione alla antologia a cura di Umberto Coro per il premio letterario “La Rosa d’Oro”, delinea le parole come “torri”. Il premio si svolge a Torre Alfina e le parole sembrano torri merlate, torri che sovrappongono gli stati d’animo dei vari autori che hanno dato il loro contributo, con poesie e racconti. Non è semplice indirizzare i lettori verso i nuovi talenti che pubblicano dei libri. non è semplice far comprendere il piacere di leggere. E’ una fatica enorme. Vittorio Sereni scriveva: “L’estate dei miei anni…”. I nostri anni saranno segnati dai libri. I libri arricchiscono la nostra anima.
Rosa Mannetta
20 dicembre 2018
Cultura e Società