Michele Giorgi è sveglio perché il “frigorifero gracchia instancabile come una rana”. Il nostro autore scrive: “La notte è buia, è profonda, silenziosa….e solo nella notte io vago per il lungo cammino nei sogni” e Michele ripercorre le sue esperienze giovanili. I ricordi sono un cortometraggio veloce e intenso: l’esperienza del servizio militare, il primo amore, il contatto con gli amici, l’attivismo politico e lo sventolio della bandiera della libertà. E poi il ricordo doloroso del carcere con l’accusa di “costituzione di banda armata”. Ho letto questo libro con passione. Ho letto e ho avuto modo di rievocare gli anni giovanili della mia generazione. Anni in cui si credeva di formare e di realizzare la “società giusta che sognavamo”. Si sognava un cambiamento. Un cambiamento che nel passato non si è verificato. Un cambiamento, chimera o realtà? Un cambiamento, illusione o tangibilità? E’ difficile dare delle risposte: la realtà attuale è avvilente. Toni Morrison scriveva: “Voglio sentire ciò che sento”. E dovremo imparare a “non vendere i nostri sogni”.
Rosa Mannetta
11 agosto 2019
Cultura e Società