“URBI ET ORBI CON L’INDULGENZA PRIMARIA”
In questo periodo funestato da una pandemia da coronavirus che ci sta facendo trascorrere notti insonni e che ci spinge a guardare con apprensione al nostro stesso futuro e quello dei nostri figli e nipoti, bisogna lasciare da parte ogni polemica per lavorare in maniera unita e sinergica, “ognuno quello che sa e può”, come sosteneva mio nonno definito nel mio romanzo Storie di due mondi analfabeta per necessità, ma dotato di una spiccata intelligenza ed enorme saggezza .
Io ho ascoltato con attenzione la benedizione “Urbi et Orbi con l’indulgenza primaria” impartita dal nostro amato Papà Francesco il quale ha illustrato la tetra condizione attuale dell’umanità impaurita e smarrita, usando la metafora di una barca in balia del vento e delle onde, senza timone né timoniere, in un mare burrascoso causato da una tempesta inaspettata e furiosa.
Tutti gli argomenti toccati dal santo Padre nella “Benedizione” dovrebbero indurci a riflettere e a recuperare i valori e i principi che sono alla base della fede cristiana sacrificati sull’altare del Prodotto Interno Lordo in barba ai disastri naturali creati dalla nostra avidità e sete di potere. Ma una frase mi ha colpito in particolare : “Pensavamo di rimanere sempre sani in un mondo malato”.
Augurandomi di non essere tacciato di presunzione o delirio di onniscienza, perché ad inizio di ogni presentazione letteraria io evidenzio di non essere una persona dotta, colta ed erudita, sin dal 2018, io, uno scrittore per diletto e per passione, in un mio racconto dal titolo “Il Pianeta Terra è in grave pericolo” ho evidenziato lo stato di malato grave in cui versa il nostro Pianeta a causa dei cambiamenti climatici. Un personaggio del racconto a tal proposito dice: “E’ arrivato il momento improcrastinabile in cui bisogna comprendere che noi esseri umani siamo gli ospiti e non i padroni del Pianeta e che saremo ospiti graditi soltanto fino a quando adotteremo comportamenti corretti e riguardosi verso Madre Natura”.
Concludo cosciente e fiducioso che l’umanità, come riesce ha sempre fatto nei momenti più difficili della sua storia, metterà insieme i frammenti materiali e spirituali sparsi per il globo terrestre che si lascerà dietro l’inaspettata e furiosa bufera . Con affetto Pat Porpiglia.
17 aprile 2020
Cultura e Società