“NON MAN IS AN ISLAND……”
I versi iniziali di una poesia del poeta inglese John Donne – Meditazione XVII- “No man is an Island, entire of itself”, in questo periodo caratterizzato da una crisi pandemica di Covid 19, racchiudono un significato profondo e rilevante. Usando poche parole – soltanto la sublime ed eccelsa poesia riesce a farlo esprimendo concetti universali- il poeta mette in rilievo con nitidezza la fragilità dell’uomo, quando sceglie la strada della solitudine oppure è costretto a isolarsi a causa di avvenimenti avversi e pericolosi. Ogni essere umano in quanto componente integrante dell’umanità, una parte del tutto ha un impellente bisogno di sentirsi parte di una comunità. Nessun uomo per quanto schivo o solitario può essere completo con se stesso.
Nella società contemporanea purtroppo l’uomo è diventato schiavo di una società che impone di pensare alla nostra individualità,compagna dell’egoismo, che è diventata una caratteristica prevalente della natura umana. E questa condizione non è una buona cosa, perché nessun uomo può vivere solo in funzione di se stesso, ogni cosa che facciamo si ripercuote, anche se forse non ce ne rendiamo conto, su tutto quanto ci circonda, appunto perché noi siamo un tutt’uno con il mondo
Questa poesia ci ammonisce e ci esorta a ricordarci che le nostre sofferenze se condivise da tutti sono più facili da sopportare.
Pat Porpiglia
San Roberto (R.C.) 5 maggio 2020
11 maggio 2020
Cultura e Società